Itinerario nella città vaticana, a Roma e nella sua provincia

In barca sul Tevere con Caronte

Le tappe dell’itinerario

San Gregorio da Sàssola: il giudizio nella chiesa della Cavata


San Gregorio da Sàssola si allunga su uno sprone dei colli Prenestini. Il castello separa il vecchio borgo medievale con le sue viuzze, le botteghe e il belvedere, dal borgo Pio, l’addizione urbanistica seicentesca. Nella parte alta del paese, fiancheggiata dal rigoglioso parco Brancaccio, sorge la chiesetta della Madonna della Cavata. Apparentemente insignificante, se guardata dall’esterno, essa cela però un sorprendente interno totalmente affrescato con un lungo ciclo cinquecentesco. La parete di fondo descrive una gradevole natività. La parete di destra contiene riquadri dedicati alle principali scene della vita di Gesù. La parete d’ingresso ospita due scene della discesa di Gesù al Limbo dei padri: la rottura della porta infernale custodita dai demoni e la liberazione dei patriarchi e dei giusti biblici. La parete di sinistra contiene la scena dell’ascensione e una grande rappresentazione del giudizio universale, ricca di citazione del giudizio della Sistina.

Al centro della scena è il Cristo giudice, affiancato dalla Madonna. Gli apostoli siedono intorno. Si riconoscono Pietro con le chiavi, Paolo con la spada e Bartolomeo, l’apostolo scorticato vivo, con il coltello del supplizio e la pelle strappata. Ai piedi del giudice si affolla l’orchestra degli otto angeli trombettieri. Con o senza ali, essi soffiano in lunghe tube a stelo o in buccine ritorte. Altri angeli aprono e mostrano i libri del giudizio. La scena dei libri è tratta di peso dal capitolo 20 dell’Apocalisse: “e vidi i morti, i grandi e i piccoli, ritti davanti al trono, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, quello della vita; e furono giudicati i morti dalle cose scritte nei libri secondo le opere loro. (…) E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nel lago di fuoco”. Gruppi di angeli mostrano gli strumenti della Passione: la croce, la colonna della flagellazione e la scala. La scena della resurrezione dei morti è in basso a sinistra. I morti fuoriescono da fosse nella nuda terra. L’arcangelo Michele infilza Lucifero e pesa i risorgenti su una bilancia a due piatti. Un lungo corteo di beati sale su una scala di nubi verso il cielo. Dal paradiso un beato si china a sollevare un risorgente. Demoni volanti precipitano le anime dannate verso terra. Scontri aerei coinvolgono angeli e demoni che tentano di strapparsi reciprocamente i corpi dei risorti. Un demone afferra un dannato per i genitali e lo trascina verso l’inferno. La grande barca traversa i fiumi infernali e prende terra. Caronte brandisce il remo come un’arma minacciosa e sbarca dannati ormai consci del loro triste destino. Tra loro ci sono un re con la corona e un papa con la tiara. Sono persone affrante, angosciate, disperate. Uno di loro si copre la testa con un velo per non vedere l’orrore. Ed ecco infine l’inferno. E’ un inferno urbanizzato, una città di Dite, con archi, mura e porte d’accesso. Dai varchi s’intravedono le fiamme inestinguibili.

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