Itinerario nella città vaticana, a Roma e nella sua provincia

In barca sul Tevere con Caronte

Le tappe dell’itinerario

La discesa al Limbo


Uno dei luoghi meno conosciuti dell’aldilà è il limbo dei padri. Quando recitiamo il Credo di Nicea, che risale al quarto secolo, affermiamo che Gesù “discese agli inferi”. Nell’intervallo tra la sua morte in croce e la sua resurrezione Gesù sarebbe dunque disceso all’inferno. E questo inferno sarebbe poi stato designato con il nome di Limbo, cioè “bordo”, una caverna buia, simile allo Sheol, posta al margine dell’inferno vero e proprio. Per la verità di questo episodio non c’è traccia nei Vangeli. Ne dà però notizia Pietro nella sua prima lettera: “E così si recò a predicare anche agli spiriti in carcere che erano stati increduli un tempo” (II Pietro 3,19-20). Mentre è il Vangelo apocrifo di Nicodemo che articola l’episodio nei suoi particolari: “Gesù s’avanza luminosissimo in mezzo alle tenebre. Il Re dell’Inferno, la Morte e tutte le legioni infernali gli chiedono terrorizzati: chi sei tu? Di dove vieni? Il Re della gloria non risponde ma, nella sua maestà, calpesta la Morte sotto i piedi, priva l’Inferno di ogni potere e conduce Adamo alla luce del giorno. E il Signore disse: venite a me, santi miei tutti, che eravate la mia immagine e somiglianza. E tutti i santi, riuniti nella mano di Dio, cantarono le sue lodi. Davide, Abacuc e tutti i profeti, tutti guidati dall’arcangelo Michele entrarono in Paradiso ove erano ad attenderli Enoc ed Elia, i due giusti che non furono sottoposti alla morte, e il buon ladrone che portava la croce sulle spalle”. Questo episodio un po’ misterioso della vita di Gesù è piaciuto agli artisti, probabilmente perché ha consentito loro di delineare tre personaggi chiave, Gesù, Adamo e il demonio, sullo sfondo del tetro inferno violato, dei diavoli sorpresi, della moltitudine dei patriarchi, dei profeti e dei santi d’Israele. L’immagine più antica sembra essere quella della Basilica inferiore di San Clemente, dove il Cristo vittorioso calpesta un diavolo nero e le porte scardinate dell’inferno e libera Adamo afferrandolo per un polso. Un’ampia descrizione in due episodi della discesa al Limbo occupa tutta la parete d’ingresso della chiesa della Cavata a San Gregorio da Sassola: un Gesù sfolgorante di luce e con le insegne della vittoria si presenta agli inferi e libera i progenitori sollevandoli di peso. Nella Galleria nazionale di Palazzo Barberini e nella Galleria Colonna il tema è descritto rispettivamente da Giovanni Baronzio e da Alessandro Allori. Una tela che raffigura numerosi personaggi biblici liberati dal Limbo è custodita nella chiesa dell’Immacolata a Ceri. Ma il tema conosce numerose altre localizzazioni nel Lazio. 

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