Sant’Egidio alla Vibrata (239 m) si raggiunge dalla superstrada San Benedetto – Ascoli, uscendo ad Ancorano, oppure da Teramo, attraverso la nuova strada veloce di San Nicolò a Tordino. Merita una visita la chiesa di Sant’Egidio Abate, in stile romanico a tre navate con abside rotonda, fondata nel XII secolo come priorato monastico dell'abbazia benedettina di Monte Santo, molto probabilmente su una primitiva chiesa dell’VIII sec. (pluteo ornato bizantino). Le monofore con archivolto in pietra in un solo blocco e strombatura interna costituiscono precisi connotati dell'architettura abruzzese. Davanti la facciata della chiesa, sulla destra, si trova il cippo n. 640.

In auto si esce dall’abitato e si percorre Viale Marche, lungo la strada provinciale n. 259. Ad un quadrivio, dove il Viale Marche diventa Viale Abruzzi, si trova sulla sinistra il cippo confinario n. 639.

Da Sant’Egidio si percorre ora la strada in direzione di Villa Lempa. Superato un kartodromo sulla sinistra, si arriva all’abitato di Faraone Nuovo. Si gira subito sulla sinistra, prima della scuola, seguendo una stradina asfaltata. Dove la strada diventa sterrata, in prossimità di una croce, si lascia l’auto, e si comincia a camminare lungo la strada bianca che parte sulla sinistra. Percorrendo circa 200 m, si arriva alla porta del borgo di Faraone Vecchio, nato probabilmente come villaggio fortificato dai Longobardi e abbandonato in seguito a un terremoto. Quando fu dichiarato inagibile, gli abitanti dovettero trasferirsi, fondando nei pressi della chiesetta paleocristiana di San Vito il centro di Faraone Nuovo, cresciuto con lo sviluppo artigianale e industriale della valle. Il borgo antico è situato su un lembo di terra chiuso dal Vibrata e dal Salinello, a 300 m di altitudine, circondato da un fosso che un tempo lo rendeva inaccessibile. Al borgo si accede attraverso un ponte e una bella porta del 1467. Un’immagine votiva ricorda che il paese fu risparmiato dalle distruzioni della seconda guerra mondiale. Entrati nel borgo, ci si trova davanti la graziosa loggetta della chiesa parrocchiale di Santa Maria della Misericordia. L’interno è inagibile ma se ne può vedere l’esterno. Si visita parte dell’antico abitato, in avanzato stato di degrado, evitando di avvicinarsi troppo alle mura pericolanti, poiché il rischio di crolli è concreto. I più curiosi potranno tentare alcune passeggiate, lungo un percorso esterno che costeggia il paese oppure in direzione dei fossi del Vibrata e del Salinello. Si ritorna al punto di partenza per la stessa strada.

Itinerario

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