Tra la Val Vibrata e il Tronto - 1861: l’assedio di Civitella

Al confine tra i due Regni

L’ultimo baluardo dei Borboni

Nel 1860 la fortezza borbonica di Civitella del Tronto è ridotta in cattive condizioni e ha perso la sua importanza strategica, ma mantiene il suo ruolo simbolico di estrema difesa settentrionale del Regno delle due Sicilie. I piemontesi la cingono d’assedio e la bombardano con le loro artiglierie, ma la fortezza non si arrende. Un irritatissimo generale Pinelli si rivolge allora alle sue truppe con queste sobrie parole «Ufficiali e soldati! Un branco di questa progenie di ladroni ancora si annida fra i monti, correte a snidarli e siate inesorabili come il destino. Noi li annienteremo, e schiacceremo il sacerdotal vampiro che con le sozze labbra succhia da secoli il sangue dell’Italia nostra, purificheremo col ferro e col fuoco le regioni infettate dall’immonda sua bava». Sostituito Pinelli con il generale Mezzacapo l’assedio continua e finisce per convincere gli ufficiali della guarnigione alla resa. Ma i soldati si rifiutano di seguire i loro capi e riprendono la resistenza, in simbiosi con la guerriglia esterna del contado teramano. La capacità di resistenza della fortezza borbonica diventa sempre più imbarazzante per i piemontesi; quest’ultimi arrivano a schierare 3379 soldati, 167 ufficiali e 20 cannoni. Solo il 20 marzo del 1861, dopo giorni di incessanti bombardamenti, la guarnigione si arrende e alza la bandiera bianca. I bersaglieri possono così entrare in città. Il regno borbonico è definitivamente tramontato. Ma le bande partigiane molesteranno per lungo tempo le truppe regolari piemontesi.

L’area di Civitella, all’interno dei confini del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è stata oggetto negli ultimi anni di un profondo intervento di qualificazione e valorizzazione: qui è stato istituito il distretto del Parco “Tra i due regni”, per promuovere la ricchezza culturale e ambientale del territorio che divideva lo Stato della Chiesa dal Regno delle Due Sicilie. I distretti si propongono di articolare la complessità storica e territoriale del Parco in comprensori diversificati fra loro, secondo l’idea della “specializzazione dei distretti industriali”, in cui lo sviluppo è legato alla valorizzazione delle peculiarità e delle risorse locali, all’interno di una strategia unitaria e sistematica di coordinamento. La “distrettualizzazione” del Parco prevede interventi di recupero e valorizzazione, e la comunicazione delle principali emergenze storico-culturali presenti sul territorio, con l’obiettivo di rivitalizzare le aree montane. Cinque passeggiate portano a scoprire le diverse facce di quest’area: la natura dell’orrido del Salinello, le architetture di Castel Manfrino, della Rocca di Civitella e dell’Abbazia di Montesanto, i contrasti della Val Vibrata. Il logo del distretto, composto dalle chiavi pontificie e dal giglio borbonico, ci guida in questa visita nei luoghi dell’antico confine.

Itinerario

Per approfondire

Il sito ufficiale

www.fortezzacivitella.it/ costituisce una buona introduzione informativa generale alla fortezza. Una guida completa per la visita viene fornita insieme al biglietto d’ingresso. La libreria della fortezza contiene un’ampia selezione di volumi e audiovisivi. Un’opera sintetica ed esaustiva sulla storia di Civitella del Tronto, da cui sono tratte anche le informazioni sul convento di Santa Maria dei Lumi, è l’agile testo di Carino Gambacorta, Compendio della storia di Civitella del Tronto, Edigrafital, Teramo, 2002.


Per approfondire la conoscenza del territorio della Val Vibrata, si possono consultare il sito web www.unionecomunivalvibrata.it/, con molte informazioni su tutti i comuni dell’area, e quello ufficiale del comune di Sant’Egidio: www.comune.santegidioallavibrata.te.it/. Sui distretti industriali in Abruzzo e in particolare sulla Val Vibrata, si può consultare il sito lo studio Distretti Industriali e crescita economica: il caso dell'Abruzzo, edita dal Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali (Cresa) istituita dalle Camere di Commercio abruzzesi, disponibile online sul sito www.cresa.it/.

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