Itinerario nella provincia di Firenze

Firenze. Il Giudizio di Bettino de’ Bardi in Santa Croce

Le tappe dell’itinerario

Le più ricche famiglie fiorentine finanziavano – per mecenatismo o per ostentazione della propria ricchezza, ma anche per guadagnare crediti nell’aldilà a sconto di qualche peccatuccio – la costruzione e l’arredo di cappelle di famiglia nella basilica di Santa Croce. Una di queste cappelle del transetto fu di patronato di Gualtieri dei Bardi, ma la decorazione venne fatta realizzare dal figlio Andrea. Poiché questi aveva acquistato nel 1332 il castello di Mangona in val di Sieve, il ramo della famiglia fu anche detto “Bardi di Mangona” e solo nel 1552 i Bardi di Vernio ne ereditarono il patronato. Dedicata a San Silvestro e ai confessori, la cappella fu compiuta da un allievo di Giotto, Maso di Banco, con un programma iconografico che include le Storie di papa Silvestro e di Costantino, le figure dell’arco di ingresso e le vetrate.


La parete di sinistra della cappella ospita due tombe, la prima delle quali è inserita in un nicchione con un affresco del Giudizio individuale, opera di Maso di Banco nel 1347. Il Giudizio è ambientato in una valletta circondata da spuntoni di roccia che evoca la biblica valle di Giosafat. Il risorto, Bettino de’ Bardi, è rivestito ancora della cuffia e dell’abito mortuario e si inginocchia in preghiera nell’attesa di conoscere il proprio destino. Si tratta dunque di un Giudizio ‘particolare’ e non ‘universale’. In cielo appare il Cristo nella veste di giudice parusiaco. Sceso dal Cielo attraverso il varco della ‘mandorla’ viene a sedersi sull’arcobaleno della nuova alleanza e pronuncia la sentenza con la postura delle mani. Sul corpo sono ben visibili le piaghe della crocifissione. Questo messaggio di salvezza è rafforzato dall’ostensione degli strumenti della passione, mostrati al risorto da quattro angeli: in senso orario vediamo la croce, la canna con la spugna, la corona di spine, i flagelli, la lancia e il martello. Due angeli suonano le lunghe trombe che chiamano i morti al risveglio e alla risurrezione.

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