Il villaggio rupestre di Santa Marina

Al centro di Massafra, punto di partenza della visita è l’ufficio turistico di Piazza Garibaldi. Una giovane guida, molto ben preparata, è la Beatrice che ci accompagna nel Paradiso-giardino, quella gravina di San Marco ricca di una rigogliosa vegetazione spontanea insieme con orti terrazzati, giardini, agrumeti e una vasta coltivazione di fichi d'india. Transitando sul ponte vecchio si ha una visione d’insieme del villaggio di Santa Marina sulle terrazze della gravina. Dal ponte si ha la percezione più chiara di come l’abitato rupestre si leghi strettamente al borgo e alle case soprastanti e ne costituisca una sorta di piano inferiore dal quale gli agricoltori-pastori scendevano sul fondo per raggiungere le terre e le masserie della pianura. I legami tra borgo costruito e villaggio rupestre sono rafforzati da una forma edile intermedia, la vicinanza: abitazioni del centro storico costruite secondo la tecnica dell’architettura in negativo o per sottrazione completamente nel tufo, profonde cavità con funzione di cortile nelle quali si scendeva mediante scale e che davano accesso alle abitazioni in grotta.

Altra forma di transizione è la casa in muratura con una grotta sul retro. Nell’insieme si tratta di un insediamento rupestre civile, con presenze religiose, come la grande chiesa di Santa Marina.

L’itinerario


Da Piazza Garibaldi, traversata la gravina sul ponte vecchio, si volta a destra sul lungovalle. Qui si trovano i cancelli di accesso alla gravina. Un sistema di scale, parte all’aperto e parte in galleria, conduce ai due terrazzamenti principali del villaggio, collegati tra loro da rampe e raccordi pedonali. Colpisce subito la disposizione delle grotte scavate in serie sulla parete con grandi cortili e spazi comuni davanti. La prima tipologia di grotte da visitare è quella delle abitazioni familiari. La casa è un grande vano unico con alcune separazioni funzionali garantite da muretti. Sul fondo è lo spazio dell’alcova, dove i letti si reggevano su assi di legno infilati nelle pareti. Vicino alla porta di accesso è collocato il focolare e la cucina, con una finestra o un buco che fungeva da canna fumaria. Le pareti sono forate da nicchie e ripiani destinate a dispensa e a lucernario. Si osservano anche anelli scavati nella pietra, sia all’ingresso di casa (servivano a legare gli animali) sia nel soffitto interno (vi erano appesi ripiani per le vettovaglie e le culle dei bambini). Quando la famiglia s’ingrandiva, si provvedeva allo scavo di un nuovo vano in grotta a fianco del preesistente, collegato da un passaggio interno.

Una seconda tipologia di grotte è costituita dalle stalle. Si tratta di ripari naturali più bassi, destinati agli ovini, o di sgrottamenti più ampi, destinati al riposo degli asini da trasporto. Si osservano le strutture interne per l’abbeverata e per il fieno.

Una terza tipologia di grotte è costituita dai laboratori degli artigiani e dalle botteghe commerciali. I primi sono dipendenze collegate alle abitazioni. Le seconde mostrano ancora le nicchie e gli spazi destinati alle mensole di sostegno delle merci in esposizione.

Vanno poi osservate con attenzione le infrastrutture di servizio, in primo luogo quelle costruite per l’approvvigionamento idrico. Ben visibile è la pozza che raccoglie l’acqua di una piccola sorgente e lo sgocciolio della parete. Dalla pozza si diramano le canalette di adduzione dell’acqua alle case vicine e a quelle sottostanti. Altra acqua veniva attinta dal fosso di fondo gravina per l’irrigazione degli orti e l’abbeveraggio degli animali. Caratteristiche sono le cisterne a campana aperte da fori sul pavimento destinate alla raccolta dell’acqua piovana e i silos sotterranei per la conservazione delle granaglie.                                                                                                                                                                      

La maggiore attrazione della visita è comunque l’imponente chiesa rupestre di Santa Marina. Presso l’ingresso è una piccola necropoli, con una caratteristica tomba antropomorfa. La chiesa presenta un’ampia aula e ha sul fondo una galleria ricavata nello spessore murario con tre grandi arcate. Il presbiterio termina con tre absidi, ognuna delle quali è dotata di altare. Un’iscrizione altomedievale dedica l’altare centrale alla Beata Marina. La Santa e la sua equivalente Margherita, entrambe in abiti sontuosi, sono raffigurate in due affreschi vicini.

Per approfondire

Il sito istituzionale del Comune di Massafra

(www.comunedimassafra.it) contiene una sezione dedicata alla cultura e al territorio con informazioni e foto sui monumenti, i beni archeologici, gli spettacoli e le feste. La cooperativa Nuova Hellas gestisce gli itinerari e le visite guidate alle gravine e alle chiese affrescate di Massafra; ha inoltre attivato un sito di servizio (www.massafraturismo.it).

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