Çavuşin e la valle di Güllüdere

La visita del borgo di Çavuşin e l’escursione nella vicina valle di Güllüdere offrono una visione completa del paesaggio della Cappadocia. Durante il percorso scorrono le immagini dell’antico villaggio rupestre, le morbide forme arrotondate dei rilievi, le tipiche coltivazioni agricole, gli arditi pinnacoli, le rocce più bizzarre, le sinuose vallecole, i rifugi degli eremiti, le chiese rupestri, gli antichissimi affreschi. La maggiore attrazione dell’itinerario sono comunque le chiese scavate nella roccia per via dei loro arditi accessi pedonali, per gli affreschi che le decorano e per la loro remota origine, risalente addirittura al decimo secolo. Esse sono tuttavia sufficientemente diverse tra loro perché includono chiese trionfali e cappelle funerarie, monasteri cenobitici e asceteri eremitici. La presenza di cippi - che segnalano i sentieri, le distanze e le chiese - facilita l’escursione e rende meno problematico l’orientamento.

L’itinerario


La chiesa di Çavuşin (Çavuşin Kilisesi)

La chiesa si trova all’ingresso del paese, sulla strada tra Avanos a Göreme, ed è scavata sulla sommità di un roccione, cui si accede con una lunga scalinata e poi con una scala di ferro. L’accesso è vigilato e a pagamento. Per la sua posizione e per l’utilizzo che ne è stato fatto in passato è nota come “la grande colombaia” ma è anche conosciuta come la chiesa trionfale dell’imperatore Niceforo Foca. La visita comprende numerosi ambienti localizzati su diversi piani e destinati rispettivamente al culto, alla vita comunitaria, ai servizi e alle sepolture. La chiesa è preceduta all’esterno dall’immagine degli arcangeli che decorava a fresco un ambiente ormai crollato. All’interno gli affreschi rivestono interamente la volta, le pareti, la controfacciata e le absidi dell’aula ecclesiale. Il ciclo pittorico descrive tutta la storia di Gesù dall’annuncio dell’angelo a Maria fino all’ascensione: la serie delle immagini comprende la visita ad Elisabetta, la natività, l’arrivo dei magi, la fuga in Egitto, la strage degli innocenti, il battesimo nel Giordano, la risurrezione di Lazzaro, la trasfigurazione sul monte Tabor, l’entrata a Gerusalemme, il tradimento di Giuda, il processo, la via del Calvario, la crocifissione, la morte, la deposizione, la discesa al Limbo, la risurrezione. La decorazione pittorica è interessante anche sul piano storico per la scena del trionfo imperiale di Niceforo Foca e dei suoi familiari e per il corteo dei cavalieri con i comandanti dell'esercito d'Asia Giovanni Zimisce e Melias.


Il villaggio trogloditico e la chiesa rupestre

Si percorre ora la via che traversa il paese moderno con le sue moschee, fino a raggiungere la piazza centrale sulla quale incombe il “castello” di Çavuşin, la falesia trogloditica con il suo impressionante labirinto scosceso di case scavate nella roccia. Districandosi alla meglio nella giungla di bancarelle di souvenir si trova la via per l’ascesa al vecchio villaggio, abbandonato negli anni Sessanta, in ambiente prima degradato e poi via via più pittoresco. Il sentiero diventa progressivamente più esile ed avventuroso, fino all’ardito ponticello di legno che immette negli ambienti della chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa risale al settimo secolo ed è dunque una delle più antiche della Cappadocia, il centro da cui si irradiava la costellazione di eremi e cappelle della valli vicine. Ammirevole è l’accuratezza dello scavo della lunga serie di ambienti affiancati e intercomunicanti, come pure l’intaglio delle colonne, degli archi, dei capitelli e dei fregi simbolici. Vertiginoso è l’affaccio sulla parete verticale della rupe e sul paese in basso. Gli affreschi che decorano l’area absidale, dedicati alla vita di Cristo e del Battista, sono ormai quasi del tutto svaniti per gli effetti del tempo, delle intemperie e della sistematica inciviltà dei visitatori e di qualche zelante talebano: a maggior ragione diventa emozionante decifrare e riconoscere le scene evangeliche dipinte.


La strada di Göreme e la valle di Güllüdere

Tornati sulla piazza centrale si va ora a sud sulla larga strada asfaltata che conduce al cimitero. La vecchia area di sepolture con i cippi sparsi disordinatamente sul declivio del colle ha una sua suggestione. Si prosegue lungamente sulla strada che diventa sterrata e sabbiosa. Sulla sinistra vari sentieri invitano ad inoltrarsi in quell’inesauribile giacimento di fantasiose morfologie rocciose che caratterizzano la valle di Göreme. Si raggiunge  infine il bivio per la valle di Güllüdere (Rose Valley), ben segnalato da un cippo che indica le tre chiese visitabili. Si va dunque a sinistra sul sentiero che traversa dei campi coltivati con i pinnacoli rocciosi che fungono quasi da spaventapasseri. Il sentiero risale il colle e si restringe fino quasi a diventare una trincea tra le rocce.

Appare in alto a sinistra la Üç Haçli Kilise, la chiesa delle tre croci. L’accesso è ripido e rocambolesco ma l’interno meraviglia per la cura degli ambienti scavati, per la perfezione delle croci cesellate sui soffitti, per gli affreschi degli angeli, dignitosamente conservati. Ripreso il sentiero si raggiunge la seconda chiesa, Ayvali Kilise, costituita da due cappelle affiancate ad uso funerario. Anche questa ha un sentierino di accesso ripido e avventuroso, con una porta di ferro che ne protegge i preziosi affreschi. Sulla volta è la scena del giudizio finale, limitata all’immagine della seconda venuta, con il Cristo assiso sull’arcobaleno della nuova alleanza e il cenacolo degli apostoli che siedono a comporre il tribunale celeste. Ripreso il sentiero si raggiunge infine la Haçli Kilise, un condominio monastico rupestre su più livelli che fa ammirare un’abside affrescata con un Cristo in trono e decorazioni intagliate nel tufo sulla volta. Vicino è un posto di ristoro.

Valutando il tempo disponibile l’escursione può interrompersi qui, per rientrare a Çavuşin o raggiungere Göreme. Avremo impiegato in questo modo circa 4 ore. Con più tempo a disposizione si può completare il giro delle valli Güllüdere e Kizilçukur e la visita delle chiese del comprensorio, dedicando un’intera giornata, molto remunerativa, a uno dei migliori e frequentati trekking della Cappadocia.

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Le tappe dell’itinerario

La ricognizione del percorso è stata effettuata il 18 settembre 2014