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Itinerari

L’Italia della pietra a secco

Passeggiate tra i monumenti dell’architettura spontanea

Le capanne del monte Erdigheta

Questo itinerario ci fa scoprire un villaggio di pietra costruito nella valletta alle falde del monte Erdigheta. La capanna di pietra dei monti Lepini si differenzia dalle capanne abruzzesi a tholos e dalle lestre della pianura pontina per la natura mista, minerale e vegetale. È una capanna di forma generalmente conica, costituita da un muretto regolare di pietre montate a secco, alto circa un metro; su tale macera, che fungeva da basamento, venivano sistemati “a piramide” dei pali sui quali erano disposti, per la copertura, fasci di strame (la stramma) o stoppie. Il pavimento interno era generalmente di terra battuta oppure lastricato. Le capanne abitate erano anche dotate del focolare centrale, di ripostigli, di fori di appoggio per le assi del letto e di alcuni essenziali pezzi di arredo. Utilizzate fino alla metà del secolo scorso, le capanne sono oggi in stato di abbandono. Le coperture deperibili di legno e paglia sono inevitabilmente andate perdute. Si ritrovano ancora le basi di pietra, più resistenti, e i ruderi dei villaggi con i loro recinti, il pozzo, il forno e i poderi terrazzati.

L’itinerario


Il punto di partenza dell’itinerario è il Pian della Faggeta. Si lascia l’auto nella piazzola del parcheggio al termine della strada asfaltata lunga sei km che vi sale da Carpineto Romano. Si prosegue a piedi sulla sterrata di fondovalle, segnata con le bandierine bianco-rosse del sentiero Cai numero 8, che traversa la valle in direzione sud. Le aree di sosta e i pannelli informativi sulla botanica e il carsismo ritmano il percorso e aiutano a comprendere la geografia del luogo. Il paesaggio è segnato dall’alternarsi di valloncelli e di costoloni rocciosi e dalla presenza di piccole conche e doline carsiche. La strada comincia a salire con un paio di svolte, tocca il fontanile dell’Acquicciola e si fa più sconnessa. Raggiunta un’ampia curva (pannello informativo e palina dei sentieri), si lascia la strada e si risale un ripido valloncello segnato (variante Erdigheta) nel fitto bosco. Si ritrova la strada per un breve tratto e si prosegue sul sentiero in salita fino a scavalcare il costone che segna il margine della valletta dell’Erdigheta. A sinistra si apre il panorama della valle del Sacco. Fin qui avremo impiegato 1,30 h. Si risale ora la conca. Un ripido strappo permette, a chi lo desidera, di raggiungere la cima dell’Erdigheta e di godere dai panorami di vetta.


L’insediamento pastorale


Il villaggio pastorale si trova tra i faggi sul margine destro della valle, protetto dai venti settentrionali, ed è formato da una successione di nuclei simili tra loro. Fondamentalmente si vedono ancora delle capanne e dei recinti utilizzati come stazzi dai pastori di Carpineto. Il pendio erboso della valle è ancora oggi popolato di bestiame al pascolo, anche se la presenza degli allevatori si limita ai momenti indispensabili. I recinti notturni (chiamati mandre) che raccoglievano gli ovini e gli equini sono costituiti da muretti di ampio spessore, con le pietre più grandi sui bordi esterni e un riempimento di pietre più piccole all’interno. Alcuni recinti mostrano ancora pali di legno scortecciato infissi verticalmente sui muretti a distanze regolari, sui quali veniva steso il filo spinato o lo spago: lo scopo era quello di aumentare l’altezza delle pareti della mandra e impedire così la fuga delle capre più intraprendenti. Una coppia di capanne circolari, collegate tra di loro, è costruita in posizione dominante sull’area. La prima capanna era utilizzata come abitazione temporanea del pastore, mentre la seconda era il laboratorio di lavorazione del latte e di produzione del formaggio. La copertura non è più visibile, ma si conserva in qualche caso lo stipite di legno con i ganci cui veniva appesa la porta. L’insediamento permetteva al singolo allevatore di mantenere la sua autonomia, ma la presenza delle capanne a poca distanza consentiva anche la necessaria solidarietà tra pastori spesso legati da vincoli familiari o di parentela. Perlustrando i dintorni si trovano altre piccole capanne e manufatti sparsi.

Per approfondire

L’insediamento pastorale dell’Erdigheta è studiato in un’esemplare ricerca condotta dall’antropologa Giulia Bevilacqua e dall’archeologo Emanuele Giannini e coordinata da Vincenzo Padiglione, docente all’Università Sapienza di Roma. Il volume Villaggi di capanne nei Lepini - Una prospettiva etnoarcheologica (con Dvd, Edizioni Kappa, Roma, 2012) raccoglie nove studi di caso e numerosi approfondimenti scientifici. Si segnala la guida “Monti Lepini” curata da Stefano Milani che descrive 22 escursioni a piedi ed è corredata dalla carta dei sentieri in scala 1:25000 (Edizioni Il Lupo, Sulmona, 2005).

La ricognizione del percorso è stata effettuata il 28 febbraio 2015

Le tappe dell’itinerario