Raggiunta San Vittorino, si consiglia la visita della chiesa di San Michele, per apprezzarne la struttura architettonica a croce latina, la cripta, gli affreschi dell’abside (il Cristo benedicente con Pietro e Giovanni Battista) e i bassorilievi ospitati sulla facciata di fondo. Si scende poi a visitare il cimitero sotterraneo sviluppatosi intorno alla tomba di San Vittorino. Le catacombe sono curate dal Pontificio Istituto di archeologia cristiana.

A piedi si scende tra le case del paese, seguendo la strada d’accesso settentrionale al paese. L’ampio panorama consente di osservare bene dall’alto l’area archeologica di Amiternum e il percorso da compiere. Giunti alla stretta curva a gomito, si trascura la prima sterrata a destra (che si percorrerà al ritorno) e, completata la curva, si lascia l’asfalto per scendere su un ripido viottolo alla sottostante Statale 80. Facendo attenzione al traffico piuttosto intenso, si traversa e si va a destra sui prati che fiancheggiano la strada. Dopo pochi metri, superata una casa isolata e un fosso, si va a sinistra a raggiungere una strada asfaltata secondaria, nei pressi di un visibile ponte in pietra bianca. Valicato il ponte sull’Aterno si cerca a destra un tracciato tra i prati, in corrispondenza di un rudere. Traversato il campo si è ormai al recinto di protezione dell’Anfiteatro. Lo si aggira sulla sinistra e se ne raggiunge l’ingresso sulla strada di Preturo (ore 0,25). L’anfiteatro, costruito nel primo secolo dopo Cristo, poteva contenere fino a 6000 spettatori. Se ne osserva l’intero perimetro, articolato su 48 arcate a due piani, tutte conservate.

Dopo la visita si torna sui propri passi, attraverso i campi, al ponte bianco sull’Aterno. La stradina asfaltata termina sulla Statale del Gran Sasso, esattamente di fronte all’ingresso del Teatro di Amiternum, di età augustea (ore 0,10-0,35). Secondo l’uso romano, il teatro è ricavato dal pendio di una collina. Le strutture della scena sono ancora visibili e così le murature in opera quasi reticolata. Con un diametro di 80 metri il teatro poteva contenere fino a 2000 spettatori.

Usciti dal teatro, si va a destra su una strada sterrata che risale la collina nella quale è scavata la gradinata del teatro e ne costeggia a nord la recinzione offrendo nuovi scorci sui ruderi. Raggiunti un rudere e i pali della luce, si lascia la sterrata e si va a destra su una carrareccia che traversa i prati sovrastanti il teatro, al fianco di una siepe. Un piacevole percorso agreste tra i campi riporta in direzione delle visibili case di San Vittorino. La carrareccia termina sull’asfalto in corrispondenza della curva a gomito sulla strada d’accesso al paese. Pochi passi in salita riportano alla piazza e alla chiesa di San Michele (ore 0,25-1,00).

Itinerario

Indice passeggiate

La valle dell’Aterno - 1424: l’assedio dell’Aquila

Lungo delle rive dell’Aterno aquilano

L'anello di San Vittorino e Amiternum

L’escursione propone al camminatore curioso una miscela di elementi di arte, archeologia e natura. Ci si muove infatti in una vasta zona di prati, ancora in gran parte coltivati, a circa 650 metri di quota a nord di Aquila. Quest’area pianeggiante, tanto ampia da ospitare persino l’aeroporto di Preturo, attrezzato per l’addestramento e il volo turistico, è solcata dal fiume Aterno e da due suoi affluenti, i torrenti Raio e Vetoio. Proprio dove il fiume Aterno sbocca nella piana, dopo un lungo percorso tra i monti, sorge Amiternum, città sabina, patria dello storico Sallustio. Andremo alla scoperta delle sue rovine più significative e scenografiche: il teatro e l’anfiteatro. Tutt’intorno si alzano panoramici colli, modesti rilievi che annunciano però presenze montane ben più rilevanti, oggi protette dai parchi del Gran Sasso e del Velino. Uno di questi colli ospita il borgo di San Vittorino dove è consigliabile salire per farvi un’emozionante scoperta. La chiesa romanica di San Michele svela al suo interno inaspettati affreschi e bassorilievi e custodisce una piccola catacomba legata alla memoria del martire locale.

Amiternum si raggiunge da L’Aquila e dall’autostrada percorrendo la strada statale 80. Il teatro è accessibile in corrispondenza del cippo del km 9,500. L’anfiteatro è raggiungibile in auto dal bivio che s’incontra al km 10, prendendo la strada diretta a Preturo. San Vittorino è raggiunta da sud e da nord da due strade che si dipartono al km 8 e al km 9 della Statale del Gran Sasso.

L’escursione a piedi collega in un anello la chiesa di San Michele, l’anfiteatro e il teatro di Amiternum, sfruttando prevalentemente carrarecce e sentieri tra i prati. Il dislivello è modestissimo e il tempo complessivo richiesto per completare l’anello è di un’ora (visite escluse).

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