Itinerario nella provincia di Treviso

Treviso. Il Museo diocesano di arte sacra

Le tappe dell’itinerario

Lasciamo la solare piazza dominata dal pronao ottocentesco del Duomo per infilarci nelle buie stradine che ne aggirano i fianchi, penetrando così nel cuore medievale della città, tra il Battistero e l’Episcopio. Troviamo qui le Canoniche vecchie, antica sede dei Canonici della Cattedrale, e osservatorio sulle tracce delle diverse e antiche edificazioni del primo Duomo della città. Il restauro delle Canoniche vecchie ha permesso l’apertura del Museo diocesano di arte sacra, dove sono state raccolte numerose opere d’arte di varia provenienza. Il percorso museale è una sorta di trekking erratico, pieno di sorprese, tra ambienti espositivi collocati su più livelli, collegati da scalette e passerelle.


Vogliamo soffermarci su due visioni dell’aldilà presenti nel museo. La prima è un frammento di affresco che descrive la discesa di Gesù al Limbo, proveniente dal vicino Palazzo Vescovile e opera di un pittore veneziano intorno al 1260. Il frammento ritrae Cristo che dopo la sua morte e prima della risurrezione scende nell’oltretomba con la croce del suo recente martirio e le ferite dei chiodi sui piedi e sulle mani ancora ben visibili. Egli scardina e abbatte le porte dell’inferno, visibili ai suoi piedi, e libera dalla prigione infera Adamo, Eva e gli altri giusti dell’antico testamento, per condurli nel regno dei cieli. Nel fondo dell’Inferno, in un mare di fiamme, è ritratto Lucifero con le sue tre facce, seduto su un trono di serpenti diabolici acciambellati, di cui stringe il collo.


La seconda immagine è quella del Giudizio universale scolpita su un paliotto ligneo dorato. Si tratta di un arredo liturgico proveniente dalla Cattedrale, dotato di cerniere che lo rendono chiudibile e trasportabile. L’opera è attribuita a un artista veneziano del Trecento. La scena del Giudizio è strutturata su due livelli. La fascia orizzontale superiore vede al centro la figura del Cristo giudice al centro della mandorla; gli fanno corona gli angeli e le figure degli intercessori (la madre Maria e Giovanni Battista il precursore). Una lunga fila di troni incorniciati da archi e colonne ospita i dodici apostoli, qui descritti come membri del Tribunale celeste. Il pannello inferiore reca al centro l’immagine dell’Etimasia: il trono che attende il re dell’universo è vuoto; dietro è visibile la croce con il titulus e la corona di spine; ai fianchi sono gli arcangeli; sul trono sono poggiati il libro aperto, il mantello regale e un ricco cuscino. A sinistra si snoda il lungo corteo dei beati, formato dai gruppi dei patriarchi, dei profeti, dei martiri, dei confessori e delle donne sante. A destra vediamo la porta del Paradiso custodita da un cherubino: san Pietro la riapre con le chiavi del regno dei cieli e v’introduce gli eletti, seguiti dal buon ladrone Disma. Segue la scena dell’Inferno, originato da un fiume di fuoco che sgorga dai piedi del Giudice: una grande figura diabolica afferra i dannati e li costringe a formare un corteo di disperati; un secondo diavolo s’incaica di buttarli nel pozzo, scaraventandoli così sul fondo dell’inferno. Ai quattro angoli del pannello sono raffigurati il Paradiso (il seno dei patriarchi), la Madonna e due episodi della vita di Pietro.

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