Itinerario nella provincia di Belluno

Lamon. Il Giudizio finale nella chiesa di San Pietro

Le tappe dell’itinerario

Lamon si trova nell’estremo lembo del Feltrino, ormai alle soglie del Trentino, su un altopiano che è compreso tra le Dolomiti bellunesi e la profonda incisione del torrente Cismon.  Nota per alcune eccellenze alimentari, Lamon propone ai visitatori una gradevole la passeggiata dal centro del paese sino al colle sul quale sorge la chiesa di San Pietro, affiancata a un piccolo e suggestivo cimitero. La chiesa è di origine medioevale, ma è stata rimaneggiata alla fine del Cinquecento per riparare i danni provocati da un incendio che si propagò dal paese.


L'interno conserva alcune opere cinquecentesche come il Giudizio Universale dipinto nel 1590 da Agostino Landrise, genero di Marco da Mel, importante artista feltrino. La visione del giorno del Giudizio è quella consueta, ma l’immagine del Cristo giudice presenta un’originalità da segnalare. Egli appare tra le nubi sullo sfondo della luce sfolgorante dell’empireo e siede in equilibrio instabile sul grande arcobaleno simbolo della nuova alleanza tra Dio e l’umanità. Gesù indossa il mantello rosso - colore del martirio - e regge con la mano destra la croce sulla quale ha trovato la morte e con la mano sinistra una spada sguainata. La spada simboleggia la giustizia divina che separa i buoni dai cattivi, come afferma, ad esemoio, Giobbe: «temete per voi la spada, perché è la spada che punisce l'iniquità, e saprete che c'è un giudice» (Gb 19,29). Il potere di ergersi a giudice deriva a Gesù dalla croce, cioè dal suo essersi sacrificato innocente per riscattare i peccati del mondo. La croce e la spada giudicano - positivamente o negativamente - l’uomo che ha vissuto la sua vita come tempo aperto all’accoglienza o al rifiuto della grazia divina apparsa in Cristo. L’ostensione della croce è rafforzata dall’esibizione da parte degli angeli degli altri strumenti della passione di Gesù.

Sotto la parusia del giudice vediamo gli angeli tubicini in volo che fanno squillare le loro trombe per chiamare i morti a risorgere. Lo spettacolare evento della risurrezione dei morti dai loro sepolcri è collocato sulla cima e sui pendii di un monte, quasi a significare il ritorno alla vita su una delle vette feltrine di tutti i caduti in montagna.

Vediamo poi in successione la separazione degli eletti dai dannati. I primi sono radunati dagli angeli e condotti in cielo. I secondi sono affastellati, legati a gruppi e condotti dai diavoli nella gigantesca bocca del drago infernale, il biblico Leviatano. Sulle nubi vediamo il paradiso dei beati. Preceduti dagli intercessori - Maria la madre di Gesù e Giovanni Battista - vediamo sfilare i santi, con le gerarchie ecclesiali in prima linea: il papa, i cardinali, i vescovi e i religiosi.

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