Ad limina Petri

Passeggiate sull’antico confine tra Stato pontificio e Regno di Napoli

Nel 1840 viene firmata e ratificata da Papa Gregorio XVI e da Ferdinando II una Convenzione che stabilisce con chiarezza quale sia il confine tra lo Stato pontificio e il Regno di Napoli, risolvendo così una serie di controversie e di incertezze. Nel 1847 si provvede a collocare lungo il confine una serie di colonnette di pietra di forma cilindrica, numerate da 1 a 649, con i simboli dei due Regni (il giglio dei Borboni e le chiavi di Pietro). La linea di confine collegava il mar Tirreno all’Adriatico; seguiva il fiume Canneto nei pressi di Terracina, la riva del lago di Fondi, il fosso e il muro perimetrale dell’Epitaffio (dogana pontificia), il crinale principale dei monti Ausoni, le colline tra Castro dei Volsci e Pastena, le valli tra Falvaterra e San Giovanni Incarico, i campi fra Arce e Ceprano, il fiume Liri, i colli fra Castelliri e Monte San Giovanni, i monti Ernici e lo spartiacque Lazio-Abruzzo, i monti Simbruini, la piana del Cavaliere, la valle del Turano, i monti Carseolani, la valle del Salto, l’agro e i monti Reatini, i monti della Valnerina, le estreme propaggini dei monti Sibillini e dei monti della Laga, la Valle Castellana, la Val Vibrata e il fiume Tronto fino alla sua foce nell’Adriatico. Gran parte di quei cippi di confine sono visibili ancor oggi.


Questa sezione del sito Camminare nella storia propone una rassegna di dieci itinerari alla scoperta dell’antico confine che separava lo Stato Pontificio dal Regno delle due Sicilie. Il tratto interessato dalle escursioni comprende i monti, i colli, i fiumi e i paesi compresi tra il mar Tirreno e il mar Adriatico.


La prima escursione si svolge nel parco dei monti Aurunci: l’itinerario è breve e la quota non elevata, ma dagli 806 metri del cippo di confine sulla Cima del Monte la vista spazia su tutta la piana di Fondi fino al mare e sui sentieri percorsi dalla “ciociara”, la protagonista del celebre romanzo di Alberto Moravia.

>>  Sulla cima del Monte


La seconda escursione, molto panoramica, si svolge sui monti Ernici e raggiunge il monte Ortara, con partenza da Campo Catino. Si percorre il confine tra Lazio e Abruzzo che qui coincide con i cippi del vecchio confine. La quota è più elevata ma il dislivello limitato la pone alla portata di tutti.

>>  Da campo Catino al Monte Ortara


La terza escursione è un percorso storico. Il “sentiero di Corradino” percorre i Piani Palentini, nella Marsica, e i luoghi della battaglia tra il giovane principe svevo a capo dell’esercito tedesco e gli Angioini. Quella battaglia decise le sorti del Regno di Sicilia e dell’Italia meridionale.

>>  Il sentiero di Corradino


La quarta escursione si svolge sui Monti Simbruini e incrocia i cippi del vecchio confine lungo una frequentata via che porta ancora oggi migliaia di pellegrini al popolarissimo santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, costruito in una grotta su un’impressionante cengia ai piedi della rupe della Tagliata.

>>  Pellegrini a Vallepietra


La quinta escursione è ambientata nella Piana del Cavaliere ai margini dei Simbruini e va alla scoperta del Fosso Fioio e del borgo abbandonato di Camerata Vecchia: le fanno da contrappunto le godibili cronache delle escursioni sui Simbruini scritte nel 1881 dal pittore Enrico Coleman e dai suoi compagni del Cai.

>>  Il Fosso Fioio e Camerata Vecchia


La sesta escursione è localizzata nella “Valle Santa” di Rieti e percorre il “Cammino di Francesco” nel tratto che dal santuario francescano di Poggio Bustone risale i monti Reatini: si tratta di un “sentiero dello spirito” che conduce in luoghi di grande bellezza e suggestione e ripercorre attraverso discorsi ed episodi della vita del santo il valore umano e spirituale della figura di Francesco d’Assisi.

>>  Il cammino di Francesco


La settima escursione propone una passeggiata nell’area naturale all’incrocio dei confini delle tre regioni del Lazio, dell’Umbria e delle Marche. Dalla località turistica di Forca Canapine si raggiunge una conca di deliziosi laghetti e si sale al cippo del Monte dei Signori da cui si gode un memorabile panorama circolare sull’intero Appennino centrale.

>>  Da Forca Canapine al Monte dei Signori


L’ottava escursione propone un “sentiero dell’energia” di grande interesse e charme. Prima una comoda passeggiata tra boschi di abete e faggio lungo le ombrose sponde del Rio Castellano, confine naturale tra stato pontificio e regno borbonico, ci porta alle opere di captazione di Piana dei Cavalieri. Poi si percorre il fiume per visitare il medievale Castel Trosino, arroccato su uno sperone roccioso da cui si gode una magnifica vista su tutta la valle del Castellano; lungo il percorso scopriremo gli invasi che alimentano l’industria idroelettrica, una delle più importanti risorse della zona.

>>  La Valle del Rio Castellano


La nona escursione visita un’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga fatta oggetto negli ultimi anni di un profondo intervento di qualificazione e valorizzazione: si tratta del distretto turistico-ambientale “Tra i due regni”, innovativa esperienza di promozione della ricchezza culturale e ambientale del territorio che divideva lo Stato della Chiesa dal Regno delle Due Sicilie. L’itinerario ha due facce: la natura selvaggia dell’orrido del Salinello, il canyon inciso tra i Monti Gemelli, e la storia militare di Civitella del Tronto e della sua fortezza borbonica.

>>  Tra i due Regni


La decima escursione percorre la Val Vibrata. Qui un pulsante reticolo di piccole e medie imprese ha fatto crescere un distretto industriale di successo nel settore dell’abbigliamento. L’itinerario ci porta a passeggiare nell’attivo centro di Sant’Egidio alla Vibrata e nell’inquietante borgo abbandonato di Faraone Vecchio.

>>  La Val Vibrata


La ricognizione sul terreno di tutti gli itinerari è stata effettuata nel corso dell’estate del 2006.


I dieci itinerari sono introdotti da alcune note sintetiche sul quadro ambientale e paesaggistico e sono corredati da una selezione di fotografie. Segue la descrizione puntuale e analitica del percorso da effettuare a piedi e delle sue eventuali tappe. Un box fornisce indicazioni bibliografiche e di approfondimento sul web. Alcuni itinerari presentano caratteristiche originali. Il “sentiero di Corradino” sui Piani Palentini e il  “sentiero di Manfredi” a Castel Manfrino possono essere qualificati come sentieri “storici”. Per il “Cammino di Francesco” nella Valle Reatina, l’itinerario di Vallepietra e l’ascesa alla Grotta dell’Angelo nelle Gole del Salinello si può parlare di sentieri “dello spirito”. Non mancano i sentieri “dell’economia” che vanno alla scoperta dei distretti dell’energia (nella valle del Rio Castellano), dell’industria (in Val Vibrata) e del turismo (nel Parco del Gran Sasso). In questi casi sono fornite schede informative specifiche. Il percorso è talora contrappuntato dalle testimonianze di alcuni protagonisti che percorsero quei sentieri: i testi tratti dai romanzi di Alberto Moravia e Italo Alighiero Chiusano e dal diario di Enrico Coleman qualificano quei percorsi come sentieri “d’autore”.


Cinque escursioni si svolgono in montagna. La stagione più adeguata per apprezzarne i contenuti va dalla tarda primavera, dopo lo scioglimento della neve, fino all’autunno che colora i boschi. Esse richiedono un abbigliamento adeguato alla quota e alla possibilità di improvvise variazioni del tempo oltre a scarponcini alti, con suole di gomma. Le altre escursioni si svolgono a bassa quota o addirittura in città e richiedono evidentemente soltanto scarpe e abbigliamento comodo. Si suggerisce di effettuarle nelle stagioni intermedie o addirittura nei mesi invernali, evitando comunque le giornate più calde dell’estate. Una carta dei sentieri, una buona guida e anche un romanzo o un libro di storia possono rivelarsi ottimi compagni di viaggio.

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