Gravina in Puglia

La città di Gravina si affaccia su un habitat rupestre tra i più spettacolari d’Italia: un canyon tormentato, fitto di cipressi, una spettacolare chiesa a cinque navate scavate nel tufo e dedicata a san Michele, un luogo di culto pre-cristiano dedicato alla Madonna della Stella e antica meta di pellegrini, la cripta rupestre del Padre Eterno a navata unica, il complesso ipogeo delle Sette Camere, la cripta bizantina affrescata di San Vito vecchio, il parco archeologico del Botromagno, il grande ponte col quale la via Appia antica valica il burrone. Gravina ha una storia lunga che si dipana tra i secoli a partire dall’età del Bronzo e solcando i tempi dei Peuceti, dei Romani, dei Normanni e delle grandi famiglie nobiliari. Ma di questa storia sono protagonisti anche i tratturi pastorali che s’incrociavano a Gravina: il grande tratturo che scendeva da Melfi a Castellaneta e i tratturelli che provenivano rispettivamente da Tulve e da Matera. I tratturi, con il loro incessante flusso di greggi e di pastori, spiegano il villaggio di grotte che fascia la parete occidentale della gravina e il gran numero di masserie “di pecore” e di jazzi nei dintorni, che segnano il paesaggio verso la Murgia.

Il modo migliore di visitare Gravina è in compagnia di una delle ottime guide della cooperativa Benedetto XIII. La guida che vi accompagna apre tutte le porte altrimenti chiuse ma soprattutto aiuta a comprendere il rapporto tra area urbana e insediamenti rupestri. In città la visita deve comprendere il Duomo, le chiese del Purgatorio e di santa Sofia, il museo capitolare d’arte sacra e l’archeologico, la Fondazione “Ettore Pomarici Santomasi” con le su eclettiche collezioni. Il tour della gravina parte dal rione Fondovico e dalla singolarissima chiesa di San Michele dei Grotti interamente scavata nella roccia; transita poi sul ponte-viadotto e si trasferisce sull’altro versante della gravina, dov’è l’area archeologica del Botromagno; s’immerge quindi nel fascino delle cripte e delle chiese rupestri affrescate, nel percorso delle sette camere, ricco di significati simbolici, sui terrazzi del villaggio trogloditico e nelle grotte dei pastori. La visita di Gravina può infine comprendere la singolare esperienza dell’immersione nelle viscere della città, la “Gravina sotterranea”.

Itinerario

Note tecniche

Il turista programmi di dedicare a Gravina almeno un’intera giornata. Sarà essenziale concordare con la guida della cooperativa Benedetto XIII tempi e luoghi di visita, in particolare dei siti altrimenti inaccessibili (www.benedetto13.it). La visita della città e della gravina può essere preparata a tavolino consultando i siti dedicati (il migliore è il canale “turismo” di www.gravinaonline.it). Ottimo è anche il sito dedicato ai luoghi dell’habitat rupestre di Puglia (www.habitatrupestrepuglia.it). La Fondazione “Ettore Pomarici Santomasi” dispone di un sito proprio (www.fondazionesantomasi.it), come pure l’Associazione Gravina Sotterranea (www.gravinasotterranea.it). Gravina è sede amministrativa del Parco nazionale dell’Alta Murgia (www.parcoaltamurgia.it). Di rilievo nei dintorni è il Bosco Difesa Grande, sito d’importanza comunitaria (www.boscodigravina.com).

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