Molise -> Tratturo L’Aquila-Foggia

San Giacomo degli Schiavoni

San Giacomo degli Schiavoni è al centro di una porzione di territorio molisano di forma triangolare, delimitata dalla costa adriatica (con la città e il porto di Termoli, l’autostrada adriatica, la statale 16, la ferrovia), dalla valle del fiume Biferno (segnata dalla presenza dello stabilimento Fiat e percorsa dalla superstrada di fondovalle e dalla ferrovia per Campobasso) e dal Tratturo Magno, l’antica via verde che dalla valle del Sinarca s’interna placidamente verso il Biferno. Il termine “Schiavoni” designa le popolazioni della Dalmazia che nel Quattrocento fuggirono dalle terre invase dagli Ottomani. I profughi croati traversarono l’Adriatico e si stabilirono sui colli a nord del Biferno: i loro eredi vivono oggi nei comuni di Acquaviva Collecroce, Montemitro, San Felice del Molise, Palata, Tavenna, Mafalda, San Biase, San Giacomo degli Schiavoni, Montelongo e Petacciato. Gli albanesi si stabilirono invece sui colli a sud del Biferno, nei comuni di Ururi, Campomarino, Portocannone e Montecilfone. La tranquillità della zona fu turbata nell’ottobre 1943 dal passaggio della guerra. Gli inglesi sbarcarono a sorpresa di notte nel porto di Termoli e crearono una testa di ponte. I tedeschi reagirono immediatamente trasferendo truppe dal Molise interno e da nord per contrastare lo sbarco. I combattimenti si svolsero in particolare sul piano della Croce e sul monte Coccia nei pressi di San Giacomo. L’itinerario che proponiamo con partenza da San Giacomo ha grande valore paesaggistico e combina in un anello i luoghi della battaglia di Termoli e il tratturo L’Aquila-Foggia.

Il Belvedere è il punto d’incontro più piacevole di San Giacomo degli Schiavoni. Si trova all’estremità nord del paese, dopo la Chiesa e la bella Villa Canonica. Un giardino permette di affacciarsi come da un balcone verso il mare Adriatico, la città di Termoli e i colli. Da qui è facile comprendere la posizione del paese sorto sull’ampio terrazzo collinare del piano della Croce, tra le valli del Biferno e del Sinarca.  Il terrazzo scende dolcemente dal Monte Coccia fino alla falesia costiera di Termoli ed è profondamente inciso da numerosi solchi vallivi, che confluiscono tutti nel vallone di Rio Vivo. Dal Belvedere si osserva bene la varietà della vegetazione: i terreni sono coltivati a cereali, girasoli, oliveti e vigneti, con piccoli boschi e macchie, in particolare nei fossi e sui pendii più scoscesi. Ci spostiamo ora sul versante occidentale del paese, raggiungendo le case al di là della strada principale che sale da Termoli e Guglionesi. San Giacomo degli Schiavoni domina dall’alto la valle dove scorre il Tratturo Magno, una lunga striscia sterrata che proviene da Petacciato, sulla costa, e prosegue internandosi verso Guglionesi e il guado del Biferno. Raggiungiamo ora il tratturo scendendo ripidamente su una via comunale e toccando per un breve tratto la via di Monte Antico. I pannelli di legno che segnalano l’incrocio con il tratturo sono ben evidenti.  Si va ora a sinistra sul tratturo, con un percorso lungo circa 3 km. La pista del tratturo è un piacevole saliscendi tra masserie, vigneti e campi di girasole. A sinistra, al di là del fosso, è il colle di San Giacomo degli Schiavoni e delle sue frazioni. A destra è il monte Antico. Sullo sfondo è il monte Coccia e la visibile strada San Giacomo-Guglionesi. Raggiunta quest’ultima, la si percorre a sinistra per poco più di un km. Dopo il bivio per Larino e prima del bivio per Campomarino, nei pressi di una curva ad angolo retto, da una cabina dell’Enel una pista risale la costa e in pochi passi raggiunge il crinale. A sinistra vi sono delle masserie. Si va a destra sulla pista sterrata tra campi di frumento, piantagioni di girasole e oliveti. Siamo sul monte Coccia. La sommità (235 m.) è nei pressi di un casotto, in vista di Guglionesi. Interessante il panorama su tutto il basso Molise: a oriente la valle del Biferno, l’arco della costa adriatica, i paesi al di là del fiume (Campomarino, Portocannone, San Martino, Larino); a occidente Guglionesi, la valle del Sinarca e Petacciato. Tornati sull’asfalto un percorso di 3 km ci riporta a San Giacomo.

Itinerario

Dislivello: il percorso si presenta a saliscendi e con un dislivello trascurabile.

Tempi di percorrenza: il percorso ad anello si sviluppa su una lunghezza di circa 9 km e richiede circa 3 ore 30 minuti. Utilizzando l’auto si possono evitare i tratti sull’asfalto e ridurre i tempi di percorrenza.

Cartografia: Carta tecnica regionale (elemento n. 381043 – San Giacomo degli Schiavoni) in scala 1:5000 prodotta dal Settore pianificazione territoriale ed urbanistica della Regione Molise.

Note tecniche

In giro per il web

Ricognizione del sentiero: 6 agosto 2009

Due siti dedicati al Comune di San Giacomo degli Schiavoni (www.comunesangiacomo.it/; www.sangiacomomolise.altervista.org) riportano la storia del paese e una selezione di foto.

Passeggiate sui tratturi

Alla scoperta delle storiche vie della transumanza

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