Molise -> Tratturo Castel di Sangro-Lucera

Dalla Taverna del Cortile alle Quercigliole

La passeggiata sul tratturo è raccomandata perchè si svolge interamente su un soffice e piacevole sentiero erboso, ed è molto panoramica soprattutto nel suo tratto finale. É anche uno dei tratti più famosi del tratturo della Zittola, perché si giova della vicinanza di Campobasso, capoluogo regionale del Molise; è un percorso poco solitario perchè è spesso frequentato da cavalieri, crossisti e ciclisti, oltre che dagli escursionisti. In agosto vi si corre anche un Palio dei cavalli. L’itinerario inizia alla Taverna del Cortile, dove il tratturo Castel di Sangro – Lucera interseca i bracci di collegamento con il tratturo Pescasseroli – Candela a ovest (braccio Matese – Cortile), e il Celano – Foggia a est (braccio Cortile – Centocelle). È probabile che la stessa città di Campobasso abbia trovato le ragioni del proprio sviluppo anche grazie all’economia generata dal flusso dei tratturi. Il braccio tratturale traversava il centro di Campobasso lungo l’asse degli attuali Corso Mazzini e Corso Vittorio Emanuele. Un brandello di questo tratturo, sorprendentemente salvatosi dall’asfalto, è ancora visibile appena sotto la pineta di San Giovannello. Dalla Taverna del Cortile, antico luogo di sosta, di ristoro e d’incontro, la passeggiata traversa il territorio del Comune di Ripalimosani per concludersi sull’altura boscosa delle Quercigliole che ospita la chiesetta della Madonna della Neve.

La Taverna del Cortile, già stazione di posta, si trova sulla vecchia statale 87, all’uscita dalla zona industriale di Campobasso, dove la strada costeggia la ferrovia e la stazione di Ripalimosani. L’antica Taverna, grondante di storia ma molto malandata, è stata impietosamente abbattuta per essere sostituita da un nuovo e più funzionale luogo di ospitalità. Il vero problema per l’escursionista è il raccordo Ingotte con la fondovalle del Biferno che ha brutalmente tagliato il tratturo e ne ha compromesso la continuità. Dalla Taverna non resta che scendere sulla superstrada e attraversarla con grande precauzione. Il tratturo è proprio di fronte, largo ed evidente. Si risale la costa seguendo la traccia che separa i campi coltivati, si traversa una stradina bianca e si scende al di là verso un fosso e la strada asfaltata per Ripalimosani (qualche tratto fangoso). La direzione è segnalata dai pali di cemento dell’illuminazione. Dopo il nastro d’asfalto il tratturo riprende la salita sul fianco sinistro del brullo Colle Rosa sormontato da un’antenna. Il tratturo costeggia una strada bianca e un casolare e raggiunge la sommità del colle, percorsa da un’altra strada asfaltata. Da qui, non lontana, appare la boscosa collinetta delle Quercigliole, sovrastata dalla cupoletta della chiesa della Madonna della Neve, colorata di bianco e di giallo. Il tratturo si dirige a saliscendi verso le Quercigliole e traversa una nuova strada asfaltata. In questo tratto, la fascia erbosa del tratturo si mostra in tutta la sua ampiezza canonica, particolarmente evidente nel contrasto con il vicino nastro d’asfalto. Il tratturo procede placido e solenne sullo sfondo di un panorama esaltante. Si ammira a sinistra il gruppo montuoso del Matese, con le creste spesso innevate dei monti Miletto e Gallinola. Segue la lunga cresta della Montagnola di Frosolone, che prelude alle più lontane Mainarde. A destra delle Quercigliole si stagliano i colli molisani tra Trigno e Biferno, il paese di Montagano disteso sul colle e le pale delle centrali eoliche di Limosano e Sant’Angelo. Siamo ormai al boschetto delle Quercigliole. Una breve rampa conduce alla chiesa, ristoro dello spirito. Al ristoro del corpo giovano l’ampia area picnic e le vicine tavolate di un accogliente B&B. La cappella è dedicata alla Madonna della Neve e richiama una leggenda cara ai romani: la prodigiosa nevicata avvenuta a Roma sul colle Esquilino la notte del 5 agosto dell'anno 352; l’eccezionale evento convinse il Papa Liberio, ispirato dalla Madonna, a edificare sul posto una chiesa da dedicarsi a Santa Maria della Neve, l'attuale basilica di Santa Maria Maggiore.

Itinerario

Dislivello: tra i 696 metri della Taverna del Cortile e i 773 della Chiesa della Madonna della Neve alle Quercigliole, il percorso presenta un dislivello modesto, di circa 80 m, e si svolge a saliscendi tra i colli.

Tempi di percorrenza: il percorso ha una lunghezza di circa 4 km e richiede 1,5 ore; il tempo si raddoppia se si rientra alla Taverna del Cortile sullo stesso tratturo. Si può evitare il pericoloso attraversamento del raccordo Ingotte sotto la Taverna del Cortile, partendo da Ripalimosani e percorrendo un anello che raggiunge il tratturo a Colle Rosa, prosegue per le Quercigliole e rientra a Ripalimosani per la contrada Valle Alberto.

Cartografia: Carta tecnica regionale (elemento n. 393162 – Ripalimosani) in scala 1:5000 prodotta dal Settore pianificazione territoriale ed urbanistica della Regione Molise.

Note tecniche

In giro per il web

Ricognizione del sentiero: 20 marzo 2010

Il sito istituzionale del Comune di Ripalimosani (www.ripalimosanionline.it/) propone un menu informativo articolato su cinque voci: la storia, la geografia, il patrimonio artistico, le ricette tipiche, cultura e tradizione.  Si suggerisce di consultare la banca dati ambientale dei Comuni della Provincia di Campobasso (www.provincia.campobasso.it/ambiente/banca_dati/index.htm) che contiene informazioni sulla natura e le aree protette, sui piani paesistici, sulla normativa e sulle risorse dei Comuni.

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