La selva e la palude di Circe

«Su una cima rocciosa m’inerpicavo a esplorare: e mi apparve del fumo in casa di Circe, tra i folti querceti e la macchia». È il racconto di Ulisse nel decimo canto dell’Odissea. La geografia della mitologia omerica si salda al fascino che scaturisce dalla grandiosità della natura. Gregorovius ne era addirittura esaltato: «Voglio consigliare ad ogni viaggiatore di non lasciarsi sfuggire un tale spettacolo». Lui c’era arrivato a cavallo da Segni, attraverso la fitta Selva di Cori, e si era affacciato sul crinale: «Ebbi l’impressione di chi ha gli occhi liberati all’improvviso da una benda ed è sorpreso da una vista magnifica. Davanti a me si estendeva lo spettacolo raggiante della Marittima, l’ampia Palude Pontina, un tappeto ardente nei più teneri colori, il mare dorato dal sole, la lontana isola di Ponza immersa nei flutti raggianti, il Capo Circeo, la Torre di Astura, la Linea Pia e, ai nostri piedi, il Castello di Sermoneta». Forse si spiega così il successo del Parco nazionale del Circeo, anche se oggi esso è in realtà un relitto, una sopravvivenza, una reliquia della Selva di Terracina, l'antica foresta costiera che, prima della bonifica degli Anni Trenta del Novecento, occupava oltre 11 mila ettari. Chi si addentra nella foresta del Circeo, partendo ad esempio dalla località di Cerasella, va alla scoperta di un territorio arcaico, certamente pianeggiante ma che pure alterna depressioni e affioramenti, piscine e lestre. Le Piscine sono delle aree paludose depresse che si formano in modo naturale, raccogliendo l’acqua piovana e l’affioramento delle falde più superficiali. Le Lestre sono invece zone asciutte, radure in mezzo alla fittissima boscaglia, dove un tempo i rari abitanti stagionali costruivano i loro poveri villaggi.

La visita all’inestricabile Selva del Circeo e al mondo delle paludi è assai raccomandabile e resa facile e sicura da strade e sentieri segnalati. Il punto di partenza è l’area attrezzata di “Cerasella”, dove sorgono alcune strutture del Corpo Forestale dello Stato e un'area faunistica didattica con daini e cinghiali. Il sentiero natura della Madonnella, alle spalle del recinto faunistico, è un’esperienza di piena immersione nella foresta. Giunti al punto di riferimento 9, si va sinistra fino al punto 10 dove si devia a destra in direzione della Piscina della Verdesca (nei pressi del punto 7), una depressione stagionalmente allagata per l’accumulo di acqua piovana. La Verdesca è liberamente accessibile a differenza di altre piscine interne alle Riserve integrali (come la Piscina delle Bagnature e la Piscina della Gattuccia). La Piscina della Verdesca si raggiunge percorrendo per un breve tratto la sterrata che dal punto 7 riporta al punto 5, sino ad incontrare sulla destra un ponticello da cui parte il breve sentiero che conduce ai suoi margini. Sul rettilineo della Migliara 51 si torna al punto 5 e quindi a “Cerasella”.

Itinerario

Note tecniche

L’accesso è al km 89,200 della Strada Mediana (la S.S. n. 148 “Pontina”). Un km di strada sterrata porta al parcheggio della Caserma della Forestale. Il tempo di percorrenza è di circa 2 ore su una distanza di circa 4 km e su terreno pianeggiante. Utile la “carta turistica” del Parco nazionale del Circeo. I “punti di riferimento” del Parco sono segnalati da grandi cartelli gialli. Informazioni sull’itinerario sono reperibili sul web nel sito istituzionale del Parco: www.parcocirceo.it/

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