Lo stazzo della campagna romana alla Caffarella

La Via Appia antica è uno dei parchi protetti più affascinanti del mondo. Si lasciano le mura di Roma alla Porta San Sebastiano e si percorre un lungo nastro stradale rettilineo sullo sfondo dei Colli Albani; si calpestano basoli, crepidines e sampietrini, salutati dal “viator vale” inciso sulle vecchie pietre, in un paesaggio incorniciato da celebri monumenti dell’antica Roma, dai pini, dai cipressi e dal verde della Campagna romana. La più famosa delle passeggiate “fuori porta” incrocia ancora oggi bucolici greggi al pascolo, cavalcate di ovini che corrono verso le ristoratrici fontane e perfino una strada chiamata Via degli Armentieri. La simbiosi tra i pascoli dell’Appia e le greggi vigilate dai cani e dal pastore è talmente celebrata nell’iconografia, che il Parco ha deciso di localizzare nella Valle della Caffarella un villaggio pastorale didattico, uno Stazzo del Pastore ricostruito seguendo la tradizione storico-antropologica dell’Agro romano.

La storia raccontata dallo stazzo didattico è la storia dei pecorai transumanti che a settembre lasciavano i monti abruzzesi e scendevano in Agro con una decina di giorni di cammino, portando tutta l’attrezzatura mobile per il ricovero degli animali e la lavorazione del latte. La capanna è l’elemento più visibile con la funzione di riparo stanziale od occasionale nei periodi dell’anno legati alla transumanza e ai lavori agricoli nei campi. La tipologia costruttiva privilegiava la pianta a forma circolare e la copertura conica o tronco-conica per la residenza del pastore e la variante a pianta ellittica o rettangolare con copertura a due spioventi per il ricovero degli animali e lo stoccaggio del foraggio e degli attrezzi da lavoro. La realizzazione prevedeva l’uso di materiali naturali reperibili nei dintorni, come pali di legno, pertiche, paglia, felci, frasche, code di ginestra, stramma, vimini, canne di palude. L’unica porta d’accesso, con il saliscendi, introduceva all’interno; il pavimento era in terra battuta mista a cenere bagnata su cui posava centralmente il focolare, delimitato da sassi, con la catena che pendeva dall’alto, alla quale si agganciava il paiolo. Il piccolo villaggio comprendeva poi il recinto per le pecore, il gallinaro, la porcareccia e il ricovero per gli animali da soma e da lavoro.

Itinerario

Note tecniche

L’area didattica dello Stazzo del Pastore si trova nei pressi del Casale della Vaccareccia nel Parco regionale dell’Appia antica. Lo si raggiunge a piedi o in bicicletta lasciando l’Appia antica subito dopo il punto informativo del Parco e la chiesa del “Domine, quo vadis?”, imboccando la Via della Caffarella. L’accesso più breve è da Via Latina all’altezza di largo Tacchi Venturi. La passeggiata è breve, con un dislivello minimo. Molto raccomandabile è il percorso completo della Valle della Caffarella, ricco di emergenze naturali e monumentali: sono 3,7 km, percorribili in due ore. L’opuscolo informativo sullo stazzo e le informazioni sull’itinerario sono reperibili sul web nel sito istituzionale del Parco: www.parcoappiaantica.it/.

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Alla scoperta delle storiche vie della transumanza

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