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Orsogna: la città tratturo

L’antica Ursunia, arroccata su un promontorio della dorsale collinare frentana, è attraversata interamente dal tratturo Centurelle-Montesecco. Il percorso pedonale che segue tutto l’asse tratturale urbano, tocca i monumenti più significativi e si affaccia su magnifici belvederi. Il balcone sulla vicina Maiella ha ottenuto una citazione celebre. Fa da sfondo alla tela di Michetti dedicata al pastore Aligi e a Mila di Codro, la figlia di Iorio. La tragedia dannunziana fornisce così i versi che fanno da sottofondo alla passeggiata e che descrivono il mondo dei pastori abruzzesi. «Dal piano di Puglia mi tornai a monte / con la mia mandra il dì del Corpusdomini. / Mi partii per lo stazzo dopo il vespro, la vigilia di san Giovanni. All’alba / io mi trovai di sopra a Capracinta / e stetti ad aspettare il sole. Poi venni allo stazzo, / ripresi a pasturare e a dolorare. / E mi parea che mi durasse il sonno / e la mandra brucasse la mia vita. / Allora il cuore mio chi lo pesò?». La visita della città si completa egregiamente con un’escursione sui sentieri del vicino Parco territoriale attrezzato dell’Annunziata alla scoperta del bosco, della vegetazione ripariale e degli antichi mulini che sfruttavano con opere di ingegneria idraulica il corso d’acqua della Venna.

 

La cittadina di Orsogna è un esempio limpido di centro urbano cresciuto intorno al tratturo, del quale riproduce a livello urbano la struttura allungata. La passeggiata che proponiamo permette di apprezzare pienamente l’integrazione tra la città e il tratturo. Il percorso a piedi può iniziare presso la grande croce in ferro che segna l’accesso meridionale alla città, sulla strada di Lanciano. Si percorre la via Rosica, fiancheggiata dai giardini pubblici, da un parco-giochi e da alcune strutture sportive.  Al termine del parco si sosta davanti al Monumento alle vittime civili della guerra. Una breve salita conduce all’ampia Piazza del Comune, teatro dell’affollata processione dei Talami, attrazione turistica di Orsogna. A sinistra del Municipio si sale a visitare la chiesa di San Nicola di Bari. La vicina piazzetta ospita un monumento di pietra bianca e si affaccia sul grandioso panorama della Maiella. Questa immagine della montagna abruzzese fa da sfondo al celebre dipinto di Francesco Paolo Michetti dedicato al dramma pastorale dannunziano “La Figlia di Jorio”. Michetti realizzò schizzi e foto durante un suo soggiorno a Orsogna, materiali che utilizzò poi nel 1895 per dipingere la grande tela, oggi conservata nella sala della Giunta del Palazzo del Governo a Pescara.

Tornati sulla piazza del Comune si osserva il monumento a Raffaele Paolucci, eroe di guerra, e si prosegue lungo l’ampia e alberata Via Trento e Trieste. Pochi passi sulla destra portano ad ammirare la Torre di Bene e la sua doppia scalinata d’accesso. Un tempo la Torre svolgeva la funzione di vigilanza e controllo del tratturo. Oggi, ben restaurata, ospita mostre e iniziative culturali. Si raggiunge nuovamente la via principale, dedicata a Raffaele Paolucci, fiancheggiata da giardini e punti di sosta. Si apre di nuovo un ampio panorama sui Monti Frentani, sui Pizi e sulla Maiella. Al termine del tratto urbano, sulla via di Guardiagrele, si raggiunge la stazione ferroviaria che presidiava l’antica linea ferroviaria Sangritana. Poco oltre, in direzione del campo sportivo, è la Cappella di San Bernardino. A fianco della Stazione è l’interessante Parco della Rimembranza, cinto da mura. Ospita un tempio dedicato ai caduti di guerra e una cappella familiare dedicata a Raffaele Paolucci; sono anche conservati i cippi dei caduti della prima guerra mondiale.

L’escursione può essere completata da una visita ai dintorni della città. Ci si sposta in auto, in località Feuduccio, a circa 2 km da Orsogna, al Convento della Santissima Annunziata del Poggio, conosciuto anche come “sacro Ritiro”. Lo stile francescano e l’appartata solitudine che caratterizzano l’ambiente rendono la visita assai gradevole. Dal convento si può anche partire alla scoperta del Parco dell’Annunziata, disegnato lungo il corso del torrente. Si suggerisce qui solo un breve percorso che vale tuttavia a dare un’idea completa dell’ambiente del fosso e ad apprezzare il bosco e la tipica vegetazione ripariale. L’accesso si trova a fianco del monumento a San Francesco e di un pannello informativo del Parco. Il sentiero segnalato scende ripidamente verso il fondo del valloncello. Stupisce la ricchezza e la diversità delle piante presenti. Pannelli informativi descrivono gli uccelli e i mammiferi che vivono attorno all’acqua. Sul fondo, un ponticello in legno traversa il corso d’acqua. Si risale ora, altrettanto ripidamente, il versante opposto e si raggiunge una strada sterrata, nei pressi di un edificio rurale tra i vigneti. Qui troviamo un’area di sosta e un pannello descrittivo degli alberi del bosco. Si può ora tornare al parcheggio ma è naturalmente possibile proseguire lungo le rive della Venna, seguendo i sentieri del parco.

Itinerario

Dislivello: il percorso urbano del tratturo è privo di dislivello; la discesa e la risalita del profondo fosso del torrente Venna affrontano un dislivello limitato a poche decine di metri.

Tempi di percorrenza: la passeggiata sulle strade di Orsogna copre i poco meno di 2 km del tratto urbano dell’antico tratturo in circa 40 minuti; la breve passeggiata che consente di prendere contatto con il parco dell’Annunziata richiede meno di mezz’ora tra andata e ritorno.

Cartografia: un opuscolo in distribuzione nell’ufficio turistico di Orsogna presenta il parco dell’Annunziata e la rete de sentieri che raggiungono il convento, la cascata, i mulini e gli altri siti più interessanti.

Note tecniche

In giro per il web

Ricognizione del sentiero: 9 aprile 2007

Il sito istituzionale del Comune di Orsogna (www.orsogna.net/) dispone di alcune scarne informazioni sulla città e di una galleria fotografica e multimediale sulla Sagra dei Talami. Ricco di notizie è il sito (www.marrucina.it) sviluppato dall’Unione dei Comuni della Marrucina. I resti della linea ferroviaria Sangritana esistenti a Orsogna possono incuriosire il turista. La linea ferrata si sviluppava come una grande U: da Ortona seguiva la linea dei colli sul Moro, attraverso Poggiofiorito, Arielli e Orsogna, fino a Guardiagrele; qui invertiva il suo percorso in direzione di Marina San Vito, toccando Castelfrentano, Lanciano, Treglio e San Vito. All’altezza di Crocetta una diramazione della ferrovia scendeva sul Sangro ad Archi; una seconda diramazione conduceva ad Atessa attraverso Perano e Piazzano; la linea principale raggiungeva Castel di Sangro, seguendo  fedelmente la media valle del Sangro. Oggi i treni percorrono solo alcuni tratti limitati della linea interna e la Sangritana si propone come inconsueto itinerario turistico dell’Abruzzo interno (www.sangritana.it).

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