Sull’Altopiano delle Cinque Miglia

La strada che percorre il Piano delle Cinque Miglia è una delle più belle d’Italia. I filari di pini che scorrono ai lati dell’asfalto inquadrano un paesaggio solenne e incontaminato, un lungo tavolato di pascoli e campi aperti incastonato tra montagne dal profilo dolce, boschi e vallette che nascondono antichi stazzi. Provate ora a scendere dall’auto e percorrere a piedi i bianchi tratturi che qui confluivano sul fratello maggiore, il Regio Tratturo Celano – Foggia. Si tratta di un’emozionante passeggiata, altamente consigliata, che vi porta alla scoperta di un mondo agro-pastorale certamente ridimensionato ma ancora vivo: stazzi recintati, capanne di pietra, una magnifica chiesa affrescata, fontanili, campi coltivati, rifugi, riserve naturali. E i colori indimenticabili delle fioriture primaverili, dei boschi autunnali, delle nevi invernali. Ai primi del Settecento sui prati dell’altopiano delle Cinque Miglia pascolavano almeno 36 mila pecore dei soli pastori di Rocca Pia (un borgo che allora si chiamava Roccavallescura). A settembre si univano al grande flusso transumante e scendevano alla “locazione” di Pontalbanito nel foggiano, una grande masseria che sorge sulla via Traiana, da dove sarebbero tornate a maggio. Un mondo di agricoltori-pastori che si ritrovava a luglio per la festa estiva dedicata alla Madonna del Casale. A ricordo di questa festa un monumento è stato eretto per celebrare l’aratro: era lo strumento delle competizioni collettive del solco diritto.

 

Punto di ritrovo è l’inizio del Piano delle Cinque Miglia, all’uscita dell’ultima galleria della strada statale 17 che sale da Sulmona e Rocca Pia. Chi arriva da Roccaraso dovrà ovviamente traversare tutto il pianoro. All’altezza del km 126,400 si lascia la statale e si devia sulla vecchia strada Napoleonica, segnalata ma dismessa dall’Anas. Subito dopo un fontanile e prima di una piccola casa cantoniera s’incrocia il tratturo che sale da Pettorano e Rocca Pia. Lasciata l’auto, si va a sinistra sul tratturo che qui ha l’aspetto di una larga strada sterrata; si sovrappassa la galleria e ci s’inoltra sul pianoro in direzione del Monte Pratello, tra strisce di campi coltivati e balle di foraggio. Si trascura un tratturello sulla destra che si addentra tra due colli in direzione delle Macerete e si prosegue sul pianoro che si allarga progressivamente. A destra del Pratello emerge la Serra di Rocca Chiarano. Superato il Colle del Casale, a sorpresa si scoprono l’abside e il campanile a torre della Chiesa di Santa Maria del Carmine. Si raggiunge la chiesa svoltando a destra e salendo una breve rampa. Si può così ammirare il delizioso portale ornato gotico e il panorama di tutta la Piana, chiusa a sud-est dai monti di Roccaraso. Discesi dalla chiesa si va a destra per osservare la caratteristica sorgente con le Tre Fontane. Siamo su uno dei più importanti “riposi” del tratturo: qui scendevano sul Celano - Foggia i tratturi provenienti dalle valli del Tasso e del Sagittario, dagli stazzi della Val Chiarano e del monte Rotella (divenuti oggi frequentati percorsi escursionistici); accanto alla chiesa e al fontanile esisteva un tempo il piccolo centro abitato di Casalguidoni, oggi scomparso. Ma la tradizione dell’antica sosta pastorale sopravvive ancora oggi nella moderna area picnic servita dal Rifugio del Casale.

Si riparte sulla sterrata, puntando ora verso direttamente a est verso la strada statale e un piccolo agglomerato di casupole (località “Capannola”). Si traversa prima la statale con la dovuta prudenza e poi il gruppo di baracche salendo la pista di servizio di una condotta idrica. Dopo l’elettrodotto, superata una vallecola dove si trova un rifugio pastorale con un ampio recinto di pietra (Stazzo Difesa della Valle), si va ad affacciarsi su una deliziosa valle segreta ai piedi del monte Rotella, caratteristica per le multicolori strisce di terra coltivata. Si scende ora a sinistra fino a raggiungere la sterrata di fondovalle, fiancheggiata dai segnali di perimetrazione del parco nazionale della Maiella. In breve si è al borgo di Sant’Egidio, notevole esempio di insediamento agro-pastorale tuttora attivo. Proseguendo sulla sterrata si ritrova la statale e la si segue percorrendo il tratturello laterale. Si torna così al punto di partenza, segnato da un antico cippo miliario della Napoleonica e dalla “fontanella” per l’abbeverata delle greggi.

Itinerario

Dislivello: il percorso si presenta in gran parte pianeggiante. L’unico modesto dislivello (circa 75 metri) va affrontato per scavalcare la linea di colli della Difesa. Il punto di partenza è quotato 1271 m; la chiesa del Casale è a quota 1300; lo stazzo della Difesa è a quota 1353.

Tempi di percorrenza: la passeggiata richiede complessivamente 2,30 h, soste escluse. Un’ora è infatti necessaria per raggiungere la Madonna del Casale e le Tre Fontane. Un’altra ora di cammino occorre per traversare la Difesa della Valle e scendere a Sant’Egidio. L’ultima mezz’ora va spesa nel ritorno alla Fontanella e all’auto.

Cartografia: tra le numerose carte dedicate a quest’area dell’Abruzzo interno si consiglia la Carta dei sentieri “Monte Genzana – Monte Rotella” in scala 1:25000 curata dalla sezione di Sulmona del Club Alpino Italiano e pubblicata nelle edizioni Il Lupo.

Note tecniche

In giro per il web

Ricognizione del sentiero: 14 novembre 2009

Il sito istituzionale del Comune di Rocca Pia

(www.comune.roccapia.aq.it/) dedica alcune pagine alla storia del paese e alla descrizione del suo contesto naturale. Più articolata la struttura di un secondo sito dedicato al paese (www.roccapia.com) che integra le notizie storiche a ambientali con la descrizione delle architetture, delle tradizioni popolari, della gastronomia e di alcuni percorsi escursionistici. Utile è anche la consultazione del sito della Comunità montana dell’Alto Sangro e dell’Altipiano delle Cinque Miglia

(www.comunitamontanaaltosangro.it).

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