L’architettura della transumanza

Sono le abitazioni temporanee costruite sugli alpeggi e destinate al ricovero dei pastori. La cura del gregge e la caseificazione non sono, in realtà, le uniche attività dei pastori. Essi sono anche agricoltori, che spietrano i piccoli campi, arano, concimano, piantano graminacee, seguono l’orto, curano la vite e l’olivo. E sono poi artigiani specializzati nelle arti della pietra, del legno, dei metalli e dei tessuti. Gli insediamenti pastorali in quota sono dunque sia ricovero (molto spartano), sia laboratorio di produzione, sia deposito di attrezzi di lavoro e di provviste.

Il primo modello è quello della capanna primitiva, costruita con legna e paglia, con la base di tipo circolare e la forma di cono. La struttura di sostegno è fatta di assi di legno. Il rivestimento è fatto di stramma, un’erba impermeabile o di fasci di canne palustri impastate di creta. Sono capanne mobili, che seguono il pastore nel pascolo vagante.

Il secondo modello è quello delle capanne con la base in pietra e la copertura in paglia. Il muro perimetrale è costruito a secco, senza leganti, con grandi pietre non squadrate e con uno spessore notevole; l’apertura dell’ingresso è coperto da un’architrave di legno. La copertura ha la tipica struttura conica vegetale, armata da un’imponente intelaiatura di rami con uno spesso rivestimento di paglia di montagna.

Il terzo modello è quello della capanna a cupola (a tholos o a strobilo), generalmente a base circolare, interamente costruita con pietre a secco sovrapposte e rastremate in alto. Queste capanne hanno taglia diversa, dalle più piccole che sono destinate a magazzino, alle più grandi, disposte anche su due piani, in grado di ospitare persone e dotate di focolare, giaciglio per la notte e ripostigli per gli oggetti di vita quotidiana.

Le capanne

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