Un anello escursionistico da San Biagio Saracinisco

Il campo di battaglia di monte Santa Croce

Il quadro ambientale

L’itinerario si sviluppa sul Monte Santa Croce (1185 m), uno dei rilievi che insieme al Morrone, Santa Maria, Bianco, Rotolo e Carella, forma il bacino montano del fiume Rapido. Siamo sulla compatta costiera che fascia a sud la catena delle Mainarde nel Parco nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise e che costituisce un allungato sistema esteso sino a Venafro. San Biagio Saracinisco, il paese da cui parte l’itinerario, presidia il largo valico che separa la valle di Comino e il bacino del Melfa a ovest dalla valle del Volturno a est. A nord incombe il cuneo laziale delle Mainarde, dominato dalla vetta del Monte Forcellone (2030 m), che digrada verso i monti La Monna e Selvapiana, rispettivamente alti 1501 e 1571 metri, separati dal profondo calanco delle Foci e dalla gola del torrente Mollarino. La zona è attraversata dalla storica strada 627 della Vandra, che collega Sora al Molise occidentale. La maggiore risorsa turistica dell’area è il lago artificiale della Selva.


La battaglia del monte Santa Croce


Durante la seconda guerra mondiale il monte Santa Croce viene presidiato dai tedeschi come avamposto della linea difensiva Gustav, a protezione della strada 627, necessaria per gli spostamenti e i rifornimenti. In dicembre gli abitanti di San Biagio vengono sfollati nel centro di raccolta di Ferentino e poi avviati verso il nord dell’Italia. Nel mese di gennaio del 1944 le truppe coloniali francesi, provenienti dal Volturno, avviano la ‘manovra di Atina’ e attaccano da ovest le posizioni tedesche nel tentativo di aprirsi la strada verso Atina e di prendere alle spalle il dispositivo di Cassino. I tedeschi rinforzano le posizioni del monte Santa Croce con ben tre battaglioni di Panzergrenadier, consci della pericolosità dell’attacco francese. Attacchi e contrattacchi si susseguono tra il 12 e il 22 di gennaio, con un gran numero di vittime e con un sostanziale insuccesso francese, pur in presenza di alcune posizioni conquistate. A fermare i francesi, oltre alla tenace resistenza tedesca, sono le pessime condizioni climatiche: il freddo, la neve e il fango creano forte disagio, provocano congelamenti e ostacolano la rapidità dei movimenti.

Le operazioni belliche nella zona riprenderanno solo in maggio, dopo lo sfondamento sui monti Aurunci e lo sganciamento tedesco da Montecassino. Sarà questa volta il Corpo Italiano di Liberazione ad avanzare sul fronte delle Mainarde e a entrare in San Biagio Saracinisco: i paracadutisti italiani della Nembo vi troveranno solo una scarna pattuglia tedesca di retroguardia che si è occupata di minare e distruggere il paese e tutte le infrastrutture, a protezione della propria ritirata.


L’itinerario


L’escursione consiste in un anello intorno alla cima del monte Santa Croce sul campo di battaglia del gennaio 1944. Settant’anni fa il monte era completamente calvo, bucherellato dagli scoppi delle granate, ricco di anfratti scoscesi e di ripari rocciosi mimetizzati. Oggi le macchie di faggi e l’esteso rimboschimento di pinus nigra hanno coperto con il loro mantello la cima e hanno occultato e cancellato gran parte delle tracce della guerra. Curiosamente, durante i lavori di sminamento e messa in sicurezza del dopoguerra, affiorarono i resti di un villaggio e della necropoli sannita degli Ominimorti. Da San Biagio si prosegue sulla SP 627 in direzione del lago della Selva fino alle case della frazione di Pratola. Si parcheggia nei pressi dell’edificio della Protezione Civile. Di qui si scende sulla strada comunale San Gallo seguendo i cartelli di un agriturismo e il fosso dell’Acqua Bianca. Dopo qualche centinaio di metri, a un bivio, si va sulla strada di destra (ovest). La sterrata di sinistra, che segue il fosso, sarà percorsa al ritorno. La strada alterna tratti di sterrato al fondo di cemento e s’inerpica in sensibile salita tra sbancamenti, erosioni e vecchie trincee in una zona di rimboschimento, con bella vista su San Biagio e le sue frazioni. Dopo 20 minuti di cammino si raggiunge un cocuzzolo sulla destra. Conviene effettuare la breve deviazione per ampliare il panorama sul fosso Mollarino e sui pendii delle Mainarde, ma anche per scoprire in successione i resti di trinceramenti, postazioni e scavi di piazzole per mortai e mitraglieri. Tornati sulla sterrata principale si prosegue in salita per pochi minuti fino a raggiungere un piccolo valico, presidiato da un’edicola devozionale dedicata all’arcangelo Michele. Al di là la della selletta la sterrata scende con due tornanti in direzione sud verso il pianoro del Gallo e di lì, con un largo giro tornerà verso San Biagio, affacciandosi sui recinti, i muretti e le fortificazioni delle pendici meridionali di monte Santa Croce. Qui consigliamo però un anello più breve e con minore dislivello. Dal valico s’imbocca sulla sinistra il sentiero segnalato con bandierine bianco-rosse e con la direzione “lago”. Il percorso è tutto nel bosco e consente brevi deviazioni sulla sinistra in direzione della vetta del monte. Districandosi tra cocuzzoli, radure, speroni rocciosi, resti trincerati e cippi confinari, il sentiero permette di capire la morfologia della zona e di apprezzare il sistema di terrazzamenti protetti da muretti a secco che fu l’immediato retroterra delle difese tedesche. Più avanti il sentiero si allarga e diventa una carrareccia che costeggia radure di pascolo popolate da bovini ed equini. Si giunge presto a un incrocio di sterrate e di sentieri. Una lapide ricorda una vittima del 1945 e tutti i caduti in guerra. Di qui, sulla larga sterrata di sinistra (nord), si scende con un doppio tornante in direzione delle frazioni di San Biagio e del punto di partenza. Avremo impiegato circa due ore e trenta.

Le notizie sulla battaglia delle Mainarde sono tratte dall’opera di Giovanni Artese dal titolo La guerra in Abruzzo e Molise 1943-1944 (Carabba Lanciano ed Edigrafital Teramo, 1993-1998) e dal sito www.dalvolturnoacassino.it/. Per la cartografia si raccomanda la più recente Carta turistico escursionistica del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in scala 1:50.000. Il sito istituzionale del comune di San Biagio (www.comune.sanbiagiosaracinisco.fr.it/) raccoglie notizie storiche sul paese, il monte Santa Croce e la necropoli di Ominimorti.

Per approfondire

A piedi sulla linea Gustav

Itinerari escursionistici da Montecassino all’Adriatico

Home -> La linea Gustav -> Itinerari

Itinerari

La ricognizione del percorso è stata effettuata il 10 dicembre 2015