Un balcone su Venafro e la valle del Volturno

La Torricella

L’itinerario ci porta sul declivio del Monte Corno ai cui piedi si stende Venafro. Vedremo le antiche mura megalitiche e la Torricella, ottimo punto d’osservazione sul campo di battaglia del 1944. La prima parte del cammino coincide con il percorso pedonale Venafro-Conca Casale, recentemente restaurato, che fin dopo la seconda guerra mondiale costituiva l’unico collegamento tra i due paesi. L’osservazione della città dall’alto mette bene in evidenza l’ellisse dell’anfiteatro romano, il castello Pandone, i campanili delle chiese, il museo archeologico e il cimitero di guerra francese. Il fiume Volturno segna il confine con la Campania, e sosta nell’oasi delle Mortine prima di proseguire verso Terra di Lavoro. All’orizzonte compaiono i crinali della Montagna del Matese.

Le vicende belliche


Venafro diventa fronte di guerra ai primi del novembre del 1943, quando la 45 divisione americana attraversa il Volturno e dà l’assalto alle posizioni tedesche della linea Barbara sui colli alla destra idrografica del fiume. 

Venafro fu anche oggetto di un bombardamento aereo americano il 15 marzo del 1944. Si trattò in realtà di un tragico errore: i bombardieri erano convinti di colpire Cassino e furono ingannati dalla somiglianza tra le due città, entrambe ai piedi di un colle. Le vittime furono 400, tra inermi cittadini e soldati francesi vittime del “fuoco amico”.


L’itinerario


Punto di partenza è il piazzale della Cattedrale. Due pannelli informativi descrivono le caratteristiche e l’ambiente del percorso. Aggirata la bella abside, si prosegue in salita sull’asfalto tra gli ulivi. Si sale placidamente, ormai lontani dal traffico che assedia la città, ammirando il verde e i tronchi contorti degli ulivi, su ingegnosi terrazzamenti. Un tratto di salita a serpentina conduce al tratto meglio conservato delle imponenti mura megalitiche e alla terrazza che sostiene i ruderi della Madonna della Libera. Vi si giunge con due brevissime e intuitive deviazioni sulla sinistra della strada asfaltata (ore 0,15). A destra della strada e più in alto si osservano una cisterna romana e altri ricoveri in caverna. Un altro tratto di piacevole salita porta a una piccola area picnic, caratterizzata da un ponticello in legno sul fosso, da un pannello informatico e da una gradita fonte di acqua freschissima. Più avanti la salita si fa più sensibile e la strada asfaltata termina sul piazzale della Masseria Del Prete (420 m; ore 0,15 – 0,30). Verso Conca Casale la strada diventa sterrata, si arrampica a tornanti sul Monte Corno per poi raggiungere la Portella. Noi invece puntiamo l’attenzione a est, sulla Torre che sovrasta Venafro, alla base delle rocce del Monte Santa Croce. Per raggiungerla dobbiamo tornare brevemente sui nostri passi e ridiscendere oltre l’ultimo tornante. Individuiamo qui una stradina asfaltata, nei pressi di un box in cemento. La percorriamo tagliando il versante, con brevi ma ripide rampe, seguendo i tombini dell’acquedotto. Con un ultimo tratto in discesa raggiungiamo infine la Torricella, isolata su uno spuntone roccioso, in splendida posizione panoramica (440 m; ore 0,20 – 0,50). La discesa può farsi sulla strada percorsa all’andata. Non ci si annoia: l’ampio panorama sul passo dell’Annunziata Lunga e il Monte Cesima, prima, e poi l’immersione nel grande uliveto che si spinge fino a Ceppagna, ci accompagnano fino alla Cattedrale di Venafro (ore 0,40 – 1,30).

Per approfondire

La conoscenza della città di Venafro è agevolata dal sito web ufficiale e in particolare dalla sezione “turismo”

(www.comune.venafro.is.it) e dalla “Guida Venafro” edita dallo stesso Comune.


Le memorie della seconda guerra mondiale sono custodite nel Cimitero militare francese alla periferia orientale della città. Vi riposano circa 8000 soldati del corpo di spedizione francese che comprendeva ufficiali francese e soldati provenienti prevalentemente da Marocco, Tunisia e Algeria. Merita una visita anche il Museo “Winter Line” nello storico palazzo De Utris: si tratta di una raccolta di reperti bellici e cimeli della vita dei soldati al fronte curata da alcuni appassionati raccoglitori.

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