Il turista della memoria storica viaggia nello spazio fisico ma è soprattutto un esploratore del tempo. Il viaggio è un modo di approfondire la coscienza che il viator ha del tempo. La visita a un luogo della memoria non ha lo stesso significato di una visita ad una classica destinazione turistica. Un luogo della memoria non ha un’identità in sé; la sua identità si definisce nello sguardo di chi ricorda e ricostruisce un passato ancora vivo nella mentalità e nella sensibilità collettiva. Il turismo della memoria è dunque un rito collettivo di conoscenza del passato e di costruzione dell’identità di un territorio. La memoria è in realtà un’attitudine morale, un rifare presenti le cose che hanno impegnato la nostra coscienza. La visita ai siti della storia è un’esperienza pedagogica vissuta attraverso il viaggio, una forma di coscientizzazione storica del turista. E il turismo della memoria è un turismo etico, fondato su una morale civile, e come tale soggetto a tutti i rischi e le derive delle manipolazioni e dei revisionismi storici.

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Il turismo della memoria

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