INFERNO

Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pende dell’inferno, il fuoco eterno. La pena principale dell’inferno consiste nella separazione eterna da Dio, nel quale soltanto l’uomo può avere la vita e la felicità per le quali è stato creato e alle quali aspira (CCC1035).


Il fiume e il lago di fuoco

Iconografia: un fiume di fuoco nasce ai piedi del Giudice e investe i dannati creando un lago infernale.

Fonti bibliche: Daniele 7,10 (Un fiume di fuoco sgorgava e colava davanti al trono); Genesi 19,23-28 (Sodoma e Gomorra); Numeri 16,35 (il fuoco di Jahvé sui seguaci di Korach); Giobbe 20,28 (un fuoco non acceso da uomo lo consuma; una fiumana si rovescerà nella sua casa); Salmo 11,6 (Fa piovere sui peccatori carboni ardenti e zolfo); Apocalisse 12,16 (E la terra aprì la sua bocca e assorbì il fiume che il dragone aveva gettato dalla sua bocca).

Raffigurazioni nel Lazio: giudizio universale di Tuscania.


Il corteo dei reprobi

Iconografia: i condannati, terrorizzati e dolenti, si uniscono in corteo e si avviano ai luoghi di pena. Il corteo, talora incatenato, è scortato dai diavoli che anticipano ai dannati i tormenti infernali.

Fonti bibliche: Salmo 1,4-6 (Non così gli empi, no! Perché anzi saranno come pula che il vento sospinge. Perciò non staranno gli empi in giudizio, né i peccatori nell’adunanza dei giusti. Perché sa Jahvé la via dei giusti, ma la via dei peccatori rovina).

Raffigurazioni nel Lazio: giudizi finali di Cori, Gaeta, Pofi.

Raffigurazioni in Abruzzo: Fossa, Pescosansonesco.


L’angelo di Jahvé

Iconografia: dopo la sentenza di condanna, un angelo con la spada sguainata ammassa i dannati in gruppo e li spinge irato verso l’inferno.

Fonti bibliche: Salmo 35,5-5 (Siano come paglia in preda al vento e l’angelo di Jahvé li scacci. Sia la loro strada tenebre e lubrico e l’angelo di Jahvé li incalzi).

Raffigurazioni nel Lazio: giudizi universali di Cori e Montebuono; giudizio del Cavallini.

Raffigurazioni in Abruzzo: Chieti (SS.Trinità), Ortona.


La bocca dell’inferno

Iconografia: l’ingresso dell’inferno è rappresentato dalla bocca spalancata e fiammeggiante del Leviatano. Vi è spesso affiancata l’immagine della caldaia bollente, ripiena di anime dannate.

Fonti bibliche: Giobbe 41 (Intorno ai suoi denti è il terrore! Dalla sua bocca partono fiaccole, sprizzano scintille di fuoco. Dalle sue narici esce fumo come da caldaia accesa e bollente. Il suo soffio accende carboni, fiamme escono dalla sua bocca. Quando si rizza temono anche i forti, per il terrore restano smarriti. Fa ribollire i gorghi come pentola); Isaia 5,14 (Lo Sheol dilata la gola, spalanca la bocca senza misura. Vi precipitano dentro la nobiltà e la moltitudine).

Raffigurazioni nel Lazio: giudizi finali di Tuscania e Vitorchiano (Leviatano) e Pofi (caldaia).

Raffigurazioni in Abruzzo: Bazzano, Ortona.


I demoni e Lucifero

Iconografia: l’inferno è popolato di demoni sadici e ghignanti, che assumono forme animali o teratologiche. Lucifero è al centro dell’inferno e punisce i peccatori peggiori. E’ talvolta raffigurato in catene e con tre bocche divoratrici.

Fonti bibliche: Apocalisse 20,7-10 (E il diavolo fu gettato nel lago di fuoco e zolfo).

Raffigurazioni nel Lazio: giudizi finali di Cori, Montebuono, Pofi, Sermoneta, Tuscania; inferno del convento di Tor de’ Specchi a Roma.

Raffigurazioni in Abruzzo: Madonna dei Bisognosi, Bazzano, Fossa, Bominaco.


I peccati e le pene dei dannati

Iconografia: i dannati sono divisi per categorie e assoggettati a pene diversificate. I vizi capitali (superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia) sono i più frequentemente rappresentati. Le pene seguono generalmente la pena del contrappasso.

Fonti bibliche: I Corinzi 5,1-13; 6,9-10; Romani 1,16-32; 2,1-16.

Raffigurazioni nel Lazio: giudizi finali di Amatrice, Antrodoco, Cori, Montebuono, Pofi, Sermoneta, Tuscania; inferno del convento di Tor de’ Specchi a Roma.

Raffigurazioni in Abruzzo: Madonna dei Bisognosi, Assergi, Bazzano, Fossa, Ortona.


La caverna infernale

Iconografia: l’inferno è raffigurato come una grande caverna sotterranea, buia e rocciosa, dove arde un fuoco perpetuo.

Fonti bibliche: Numeri 16,28-35 (Il suolo si sprofondò sotto di loro, la terra aprì la bocca e inghiottì loro con le famiglie, tutti i beni e ogni persona che apparteneva a Korach. Essi e ogni loro cosa discesero vivi nello Sheol: la terra li ricoprì e disparvero dall’assemblea. Alle loro grida, tutto Israele, che era intorno a loro, fuggì dicendo: ‘non ci inghiotta la terra!’. Un fuoco scaturì da Jahvé e divorò i duecentocinquanta uomini che presentavano il profumo di erbe aromatiche).

Raffigurazioni nel Lazio: giudizi universali di Sermoneta, Montebuono e Subiaco.

Raffigurazioni in Abruzzo: Chieti (SS. Trinità), Ortona.


La città infernale

Iconografia: l’inferno è raffigurato come una città alla quale si approda dopo aver varcato i fiumi infernali sulla barca di Caronte. La città infernale trova le sue immagini più famose nelle bibliche Sodoma e Gomorra, nella Babilonia dell’Apocalisse, nella Sinagoga di Satana, nel Pandemonio di Milton, nella dantesca Città di Dite, nella città di Satana di Sant’Agostino.

Fonti bibliche: Genesi 19, 23-28 (Sodoma e Gomorra); Apocalisse 18 (Babilonia),

Raffigurazioni nel Lazio: giudizi universali di Farfa e di San Gregorio da Sassola.

Mappa tematica

Visioni dell’aldilà

Percorsi apocalittici in Italia

L’iconografia dei Novissimi nel Lazio e in Abruzzo

Mappa tematica