Itinerario nella provincia di Lucca

Pietrasanta. Il Paradiso e l’Inferno visti da Botero

Le tappe dell’itinerario

La città di Pietrasanta, con la sua Marina, è una delle perle della Versilia. Il suo centro storico, il Duomo di San Martino, i Musei e le gallerie d’arte s’integrano con l’antica vocazione locale per la lavorazione del marmo proveniente dalle vicine Alpi Apuane. Veniamo in città a cercarvi una delle più originali e curiose visioni contemporanee dell’aldilà. Si trova nella Cappella della Misericordia, nota anche come la Chiesa di San Biagio o di Sant’Antonio Abate. Ne è autore il pittore e scultore colombiano Fernando Botero, cittadino adottivo di Pietrasanta, noto per le forme dilatate dei suoi personaggi. La Porta del paradiso e la Porta dell’Inferno sono affrescate sul muro delle due navate della chiesa e sono state dipinte nel 1993.


La visione della beatitudine è ambientata nel giardino del Paradiso terrestre, attraversato dal fiume edenico che irriga un boschetto di alberi da frutto, sullo sfondo di un paesaggio ondulato di colli. I cori angelici che cantano la gloria di Dio sono simbolizzati da un angelo che suona la chitarra, mollemente adagiato a terra su un mantello. Ai lati vediamo Madre Teresa di Calcutta, la santa della carità, e Fernando, il santo guerriero spagnolo. La figura della Madonna domina imponente dall’alto la scena paradisiaca: replica la visione apocalittica della donna con il neonato in braccio, in lotta contro il drago satanico che rappresenta il male e il simbolo del peccato originale. Alle sue spalle due putti sollevano una bandiera tricolore che fa da sfondo. La Madonna è qui nel suo ruolo di janua cœli, la porta del cielo che accoglie i beati risorgenti dell’ultimo giorno. Dopo la risurrezione finale, i beati – uomini e donne delle diverse razze - salgono leggeri, nonostante la loro mole, verso il Paradiso accolti da mani accoglienti e premurose.


La visione dell’Inferno comprende la risurrezione dei morti e la punizione dei dannati. La scena è ambientata in un cimitero, che ha sullo sfondo una lunga parete di cappelle funerarie e di loculi murali. I morti risorgono dalle loro tombe e dalla nuda terra, dove erano stati inumati. I dannati sono afferrati dai diavoli e precipitati tra le gigantesche fiamme dell’inferno. Domina la figura imponente di Lucifero, raffigurato come il capo delle milizie infernali degli angeli ribelli a Dio, che con la spada fiammeggiante mena fendenti sul corpo di una dannata tirata per i capelli. Lucifero è circondato di cloni satanici, forniti di corna, ali di pipistrello, coda e arti unghiuti, che con randelli e forconi sono impegnati a infliggere tormenti ai dannati. Nella parte inferiore del dipinto compaiono l’incarnazione dei vizi capitali e del male assoluto. Vediamo la personificazione dell’Avarizia e della Lussuria, due scheletri irridenti e moraleggianti impegnati a contare i soldi della propria ricchezza e a mostrare i monili della propria vanità. Tra i dannati si riconoscono le immagini di Adolf Hitler e di Pablo Escobar, il criminale colombiano noto come il più ricco trafficante di cocaina di tutti i tempi, chiari riferimenti ai mali del secolo.

Itinerari

Home -> Visioni dell’aldilà -> Itinerari -> Toscana -> Lucca

Visioni dell’aldilà

Percorsi apocalittici in Italia