Itinerario nella provincia di Rieti

Dies Irae in Sabina

Le tappe dell’itinerario

Il giudizio finale nel Battistero di San Giovanni ad Antrodoco


Antrodoco si raggiunge seguendo la via Salaria e il Velino, in un paesaggio aspro di gole che separano il massiccio del Terminillo, monte Giano e il gruppo del Nuria e che aprono la strada verso Rieti, L’Aquila e il Piceno. Appena fuori dell’abitato, in direzione di Borgo, incontriamo una deliziosa chiesetta romanica dedicata a Santa Maria, affiancata da un bel campanile e da un battistero isolato a pianta esagonale. Nell’abside della chiesa è affrescata la scena della seconda parusia. Cristo torna sulla terra per giudicare i vivi e i morti. Il tempo è finito: la luna e le stelle perdono la loro luce. In una grande mandorla sorretta dagli angeli egli mostra le ferite della passione. Sotto di lui sono raffigurati i profeti che ne hanno annunciato la venuta. Ma per avere una descrizione completa del giudizio universale dobbiamo spostarci nel Battistero di San Giovanni. Si tratta di un dipinto molto naif, quasi una fiaba illustrata. Guardate l’Inferno: un grottesco diavolo, con le corna a forma di lira e le ali da pipistrello, porta a casa tutto soddisfatto un’anima dannata. Lucifero ha l’aspetto carnevalesco del sovrano detronizzato che regge lo scettro del regno infero. Serpenti ghignanti e diavoli inservienti si divertono a torturare i dannati. Al centro troviamo l’arcangelo Michele, vestito come un paggio, con una corta cotta bianca e una calzamaglia vermiglia: nella mano destra impugna la spada e con la mano sinistra regge la bilancia che pesa sui piatti le anime dei risorti al suono delle trombe di due angioletti. Il Paradiso ha la forma di una città medievale, con le mura ornate da finestre a bifore, due torri quadrate e merlate con alte porte e una torre circolare al centro. Un angelo attende paziente nuove anime beate. Sulle porte, alle finestre e sugli spalti della Gerusalemme celeste si affolla a curiosare il popolo dei beati: riconosciamo gli alti prelati con la mitria e la berretta cardinalizia, i nobili con la corona e gli abiti del rango, i religiosi e le donne sante. L’ingresso principale è vigilato da Pietro con la sua lunga chiave. Vi sta appena entrando un angelo con l’anima di Lazzaro in braccio. Più in alto è la scena del giudice Salvatore nella mandorla, circondato dagli angeli che mostrano la croce e la colonna della flagellazione, dagli intercessori e dagli apostoli. Tenerissima è la scena della Madre che chiede misericordia per i risorgenti mostrando al Figlio il seno nudo che lo ha allattato.

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